Firenze fotografata al tempo del Coronavirus, con i nostri amici a quattro zampe
Quarto foto-racconto della città al tempo del lockdown visto con gli occhi di Marco Lanza
Guardare Firenze in questo strano presente di vuoto e muta bellezza. A oltre un mese dall’inizio del lockdown messa da parte la paura dei primi momenti, il bisogno di ottimismo, la consapevolezza di dover affrontare una nuova condizione mai vissuta prima, indossata la casacca del penso-positivo cerchiamo tutti, o almeno la stragrande maggioranza di noi che si trova confinata a casa, di godere del tempo che adesso abbiamo a disposizione.
I bambini approfittano della insolita presenza dei genitori, gli anziani delle lunghe telefonate con figli e nipoti. Improvvisamente ci siamo riscoperti tutti grandi cuochi.
E’ risaputo che gli italiani sono un popolo di chef e, a dirla tutta, in questo periodo cucinare fa spesso l’effetto di una seduta dall’analista: ti rilassi, ti riscopri, torni indietro nel tempo, dimenticandoti… del tempo.
Ma ci è permessa una mezz’ora d’aria con l’amico a quattro zampe. Loro, da perfette guardie del corpo silenziose, guardano, ascoltano, camminano con andamento lento, si fermano, si siedono. Non hanno in mente scorribande assassine con altri cani.
Finalmente soli hanno il presidio del patrimonio artistico dell’umanità, sono padroni assoluti della città, sono i padroni del loro padrone, anzi stavolta sono loro a portare fuori il padrone.
L’uomo è davvero scomparso? Enigmatiche le foto di Marco Lanza, fotografo fiorentino con un acuto background nella moda, autore di progetti artistici pubblicati e esposti in Italia e all’estero, che questa volta ci propone dei ritratti in posa, intimi, silenziosi, fuori dall’ordinario.
Caro Marco la tua capacità di guardare sempre le cose da una prospettiva inusuale non lascia dubbi, non mi sorprende. Sono sicura che Italo Calvino ti stia sorridendo dalle nuvole.