Il nuovo Corridoio Vasariano: inaugurazione prevista per la prima metà del 2023
Un'inedita intervista al Direttore Eike Schmidt alla scoperta del Percorso del Principe
All’indomani della notizia dell'avvio dei lavori per la riapertura del Corridoio Vasariano abbiamo incontrato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt per parlare del progetto. L’intervento (costo complessivo 10 milioni, già finanziati) partirà dopo Pasqua e durerà 15 mesi , 11 mesi di lavori e altri 3 mesi per il riallestimento e l’apertura al pubblico.
Ci racconta nel dettaglio questo nuovo ambizioso progetto?
Stiamo lavorando contemporaneamente su più fronti. Il Vasariano sarà soggetto a un colossale lavoro di restauro per farlo tornare al suo originale aspetto “vasariano”, alterato nei restauri post bellici; sarà inoltre reso accessibile anche ai visitatori con disabilità motorie tramite ascensori e rampe. Verranno aperte 73 finestre che finora erano oscurate, con scorci unici sulla città. Insomma, sarà una passeggiata magica nel cuore dell’arte, della storia e della Memoria di Firenze.
Dove verranno esposti gli autoritratti?
È la collezione di autoritratti più grande e antica al mondo, e in primavera il pubblico potrà rivederli nel percorso degli Uffizi, dove stavano originariamente. Si tratta di ben 14 sale che accoglieranno una parte dei circa 2mila autoritratti degli Uffizi. Da quelli di Raffaello a Bernini passando per Vasari, Chagall e Morandi, solo per fare qualche esempio. Ovviamente se gli autoritratti dei maestri antichi rimarranno sempre esposti, per quelli degli artisti contemporanei abbiamo pensato a un sistema di rotazione, per poter offrire sempre delle novità ai visitatori, anche a quelli che ritornano più volte. Questo sistema ci permetterà inoltre di mostrare in tempo reale il continuo incremento della collezione.
Il corridoio si percorrerà in una direzione, dagli Uffizi verso Palazzo Pitti e Giardino di Boboli: quindi Uffizi e Palazzo Pitti finalmente uniti. Cosa comporterà per il visitatore?
Intanto, per chi volesse sarà una gigantesca passeggiata coperta dentro uno dei complessi monumentali più importanti al mondo: si pensi che entrando da Palazzo Vecchio, si potrà percorrere tutto il secondo piano degli Uffizi, entrare nel corridoio che attraversa l’Arno e si immette tra le case affacciandosi sulla chiesa di Santa Felicita, ed uscire accanto alla Grotta Grande nel Giardino di Boboli. Lo si chiama il “Percorso del Principe”, ma deve essere un principe atletico… Il percorso più essenziale invece, concentrato sul Corridoio, prevede che la visita inizi al pianterreno degli Uffizi dove saranno alcune sale dedicate alla storia dei Medici e degli Uffizi stessi, e poi continui nel Corridoio come esperienza unica, aerea sulla città e sul fiume. L’uscita è sempre nel Giardino di Boboli. Ci sarà poi uno spazio dedicato agli affreschi cinquecenteschi che un tempo decoravano l’esterno delle volte del Corridoio al Ponte Vecchio, realizzati per volontà dello stesso Giorgio Vasari. Oltre a quella panoramica, il percorso avrà però anche una vera e propria vocazione storica. Per questo due punti del camminamento accoglieranno dei memoriali: il primo, in corrispondenza di via Georgofili, da dove è possibile vedere il punto in cui esplose l’ordigno che nel 1993 causò la strage mafiosa in cui persero la vita cinque persone; il secondo si troverà appena attraversato Ponte Vecchio, e verrà dedicato, invece, al tema della devastazione del centro storico di Firenze da parte delle truppe naziste”.
Lei ha portato avanti dei grandi cambiamenti durante la prima parte del suo mandato: il progetto realizzato di cui è più orgoglioso?
Devo ammettere che mi fa felice ogni singolo progetto portato a termine, perché sono sempre frutto di un impegno corale. Penso, ad esempio, alle nuove aperture delle sale dedicate al ‘500 che hanno visto tanti colleghi lavorare instancabilmente, con abnegazione straordinaria, per realizzare questo progetto. La sfida più difficile, però, è stato senza dubbio lo sviluppo del sistema per cancellare le code agli Uffizi: quando la annunciai, al mio arrivo agli Uffizi, nessuno ci credeva. Ora è in corso, lo utilizziamo nelle giornate di gratuità quando prima le code si snodavano come un serpentone su piazza della Signoria, e il progetto di sta diventando realtà.
Le 10 opere da non perdere oggi agli Uffizi?
Per fortuna sono molte di più le opere da non perdere in una visita agli Uffizi. Io dico sempre che non abbiamo soltanto una Gioconda, ma tante, forse una quarantina o più. Consiglio di tornare spesso per poterle vedere tutte e apprezzare anche i nuovi allestimenti. Ovviamente tra le 10 opere non potranno mancare quelle di Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, Botticelli, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, Artemisia Gentileschi: sono dieci artisti, e per ciascuno di essi – tranne Michelangelo - abbiamo più di un’opera esposta: starà al visitatore scegliere quale dipinto preferisce.