Coevo, il vino icona di Famiglia Cecchi, celebra un nuovo capitolo
Presentato all’Enoteca Pinchiorri, il nuovo Coevo che esalta l’equilibrio tra tradizione e innovazione
Nella raffinata cornice dell'Enoteca Pinchiorri, Andrea Cecchi ha presentato Coevo 2021, l’ultima evoluzione di un progetto enologico che da quasi vent’anni racconta la ricchezza e la contemporaneità del terroir toscano.
Coevo, il vino icona della storica azienda, rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, mantenendo il legame con le due aree produttive più significative per la famiglia: il Chianti Classico e la Maremma. Con una produzione limitata a circa 3.000 bottiglie, di cui 300 in formato magnum, questa edizione speciale segna un ulteriore passo nella ricerca di un’identità sempre più precisa e distintiva.
L'evento è stata l'occasione per apprezzare una “verticale” che ha ripercorso l’evoluzione di Coevo attraverso alcune delle sue annate più rappresentative: 2006, 2013, 2015 e la nuova 2021. Il viaggio enologico è stato accompagnato da un menu d’eccezione, studiato per valorizzare le sfumature e la complessità di ogni vendemmia. Gli ospiti hanno potuto assaporare il risotto al ragù di piccione, cacao amaro e foglie di spinaci alla griglia, seguito da una battuta di vacca vecchia podolica con intingolo di musetto alle spezie, tartufo nero pregiato e maionese di pollo arrosto. E ancora un filetto di vitella in crosta di mandorle, accompagnato da purè di topinambur arrostiti, radicchio e crema di fegato grasso, per concludersi con un originale bombolone caldo al formaggio d'alpeggio.

La storia di Coevo, un’icona senza tempo
Nato nel 2006 come omaggio a Luigi Cecchi, figura chiave dell’espansione dell’azienda, Coevo ha inizialmente proposto un blend di uve che comprendeva varietà internazionali come Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Con l’annata 2021, la visione del vino si evolve verso una sintesi più essenziale, composta esclusivamente da Sangiovese della Tenuta Villa Rosa a Castellina in Chianti e Merlot della Tenuta Val delle Rose in Maremma.
“Questo è un vino che ha segnato la mia svolta enologica” – dichiara Andrea Cecchi – “dandomi lo spunto per avvicinarmi al vigneto e al vino con rinnovata dedizione e con il preciso intento di interpretare ogni annata al massimo della sua espressività.”

Il 2021 è stato un anno particolarmente favorevole per la produzione vinicola. Un inverno mite e piovoso ha assicurato una buona riserva idrica, mentre la primavera fresca ha favorito la regolare fioritura delle viti. L’estate asciutta, seguita dalle piogge di fine agosto, ha permesso una maturazione ottimale delle uve, culminando in una vendemmia condotta nelle giornate soleggiate di settembre e ottobre. “Coevo 2021 è figlio di una stagione che sembra essere scorsa con ritmi antichi, lenti e pazienti, espressione di un’annata che nel suo complesso potremmo annoverare tra le migliori di sempre” – commenta Miria Bracali, Capo Enologa e Direttore di Produzione della Famiglia Cecchi.
Coevo non è solo un vino, ma una dichiarazione d’intenti: esprime il genius loci di due territori d’eccellenza e rappresenta il dialogo tra suoli antichi e microclimi unici. Il Sangiovese del Chianti Classico si fonde con il Merlot della Maremma, creando un equilibrio che dona finezza, ampiezza e intensità al vino. L’affinamento di 18 mesi in tonneaux di rovere francese, seguito da ulteriori 10 mesi in bottiglia, conferisce struttura e complessità alla nuova annata.
Coevo 2021 sarà distribuito nei principali mercati internazionali, tra cui Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile e Giappone, raggiungendo le migliori tavole del mondo. “Coevo rappresenta la nostra bandiera, il nostro biglietto da visita per tutti coloro che amano i vini capaci di grandi potenziali espressivi. Fin dalla sua prima annata, la 2006, Coevo ha incarnato il trait d’union tra la nostra azienda e l’alta ristorazione internazionale” – afferma Luca Stortolani, Direttore Commerciale Italia di Famiglia Cecchi.

Coevo annata 2006
La vendemmia a Villa Cerna, nel Chianti Classico, è iniziata in anticipo grazie a un clima favorevole, suscitando grandi aspettative sulla qualità del raccolto. Le giornate soleggiate, le notti fresche e l’ampia escursione termica hanno favorito la maturazione ottimale delle uve, preservandone gli aromi. Il Sangiovese e il Cabernet Sauvignon di Castellina in Chianti si sono rivelati particolarmente promettenti, con grappoli ricchi di zuccheri e ben maturi. Un risultato frutto non solo del clima, ma anche della cura meticolosa dei vigneti. In Maremma, nella Tenuta Val delle Rose, la stagione è stata caratterizzata da piogge concentrate a maggio e un'estate soleggiata. Anche qui la vendemmia anticipata ha portato a uve di Merlot e Petit Verdot con un buon equilibrio tra acidità e maturità, promettendo vini di grande carattere.
Coevo annata 2013
La vendemmia 2013 è stata segnata da un'attenta gestione del vigneto, con defogliatura e selezione manuale delle uve, seguite da un rigoroso doppio controllo in cantina per garantire la massima qualità. Dopo una macerazione di circa 20 giorni, con estrazioni delicate per preservare l’eleganza dei tannini, la fermentazione malolattica è avvenuta in acciaio. I vini delle diverse varietà di Coevo hanno affinato separatamente per un anno in barrique e tonneaux, prima di essere assemblati e riposti in legno per ulteriori 6 mesi. Dopo l’imbottigliamento, il vino riposa ancora un anno prima di essere immesso sul mercato, raggiungendo un perfetto equilibrio tra struttura e finezza.
Coevo annata 2015
Le uve, raccolte in perfetto stato di maturazione, sono state selezionate sia in vigneto che in cantina per garantire la massima qualità. La fermentazione delle diverse varietà è avvenuta separatamente in acciaio, con una macerazione studiata per estrarre tannini equilibrati, preservando dolcezza ed eleganza. Dopo la svinatura, la fermentazione malolattica ha esaltato la complessità aromatica, prima che le diverse parcelle affinassero per 12 mesi in barrique e tonneaux di rovere francese. Dopo l’assemblaggio, il vino ha riposato altri 6 mesi in legno e oltre un anno in bottiglia, raggiungendo una perfetta armonia tra Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.
Coevo annata 2021
L’inverno 2021 è stato mite e costellato di piogge almeno fino alla fine del mese di marzo, con la possibilità di ricostituire le riserve idriche del terreno. Il germogliamento è avvenuto nelle prime settimane di aprile, con il ciclo vegetativo che è successivamente rallentato per il clima generalmente fresco. Nel mese di maggio e giugno si sono registrate frequenti piogge che hanno accompagnato la regolare fioritura e allegagione. Il mese di giugno ha aperto le porte alla stagione estiva, essenzialmente asciutta almeno fino alla fine di agosto, quando alcune piogge hanno avviato una eccellente e lenta maturazione delle uve. I mesi di settembre e ottobre, quando ha avuto luogo la raccolta delle due varietà, sono stati soleggiati e caldi con le notti fresche: giornate ideali per poter programmare una raccolta “su misura” per le uve di Coevo.