L'ultima visita a Firenze di Carlo e Camilla d'Inghilterra
Da domani, sabato 6 maggio, re Carlo III e regina
È tutto pronto a Londra per la cerimonia d'incoronazione di Carlo, che sabato 6 maggio, a 73 anni diventa re Carlo III con la seconda moglie Camilla al fianco elevata a regina.
Qui di seguito vi riproponiamo l'ultima visita di Carlo e Camilla a Firenze nel 2017, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni del British Institute of Florence.
Sulle riva sinistra dell’Arno, affacciato su Lungarno Guicciardini, uno dei più ameni di Firenze, ha sede il British Institute of Florence. Fondato nel 1917 da studiosi inglesi e italiani, è stata la prima istituzione britannica ad operare fuori dal Regno Unito. Un luogo splendido, pervaso da una rarefatta atmosfera da Camera con Vista, dove chiunque può entrare, sfogliare un libro seduto su uno dei grandi divani d’epoca mentre dai finestroni si espandono vedute straordinarie sullo specchio d’acqua del fiume o prendere in prestito uno dei suoi 58.000 volumi, a disposizione anche dei 2000 studenti dell’Istituto. Tali e tanti libri, da rendere la sua biblioteca di prestito di libri inglesi la più grande dell’Europa Continentale.
Il suo patron britannico è Carlo d’Inghilterra che pochi mesi fa, accompagnato dalla duchessa di Cornovaglia, ha preso parte alle celebrazioni del Centenario accolto dalla direttrice Julia Race.
Con loro – in una Firenze splendida, illuminata dal più bel tramonto che si potesse chiedere - Jill Morris, ambasciatore del Regno Unito in Italia. “Avevamo deciso di non interrompere nessuna delle nostre abituali attività pomeridiane - racconta Julia Race - e la Duchessa si è intrattenuta con i bambini assorti ad ascoltare i racconti in inglese durante il nostro appuntamento settimanale Story Time. Quando una bambina le ha chiesto di disegnarle un animale, ha preso in mano un lapis e in pochi secondi ha tracciato sul primo foglio bianco che le è capitato a tiro la figura deliziosa di un cavallo”. Il principe Carlo invece si è divertito molto con gli studenti provenienti da Cambridge che si esibivano in uno sketch di gestualità italiana. Insieme hanno poi ammirato i tesori letterari della biblioteca, tra cui una guida di Firenze del 1904, proprio il periodo in cui è ambientato Camera con Vista.
Per Carlo d’Inghilterra questa è stata la sua terza visita a Firenze (dopo quelle del 1985 e del 2002), mentre era la prima ufficiale per Camilla. Un soggiorno di quattro giorni che è parso a tutti cucito addosso ai loro gusti e alle loro passioni personali. L’amore che Carlo ha sempre dichiarato per l’arte e per la pittura a cui si dedica lui stesso dipingendo acquerelli. San Miniato al Monte, Santa Croce, Santa Maria del Fiore, Palazzo Vecchio e gli Uffizi avevano già impressionato il reale nelle sue due precedenti visite fiorentine. Proprio come le colline del Chianti dove guidato dalla cara amica di sempre Bona Frescobaldi si fermava per riprodurre con il suoi pennelli. E poi la passione di entrambe per l’enoturismo, l’agricoltura biologica e l’enogastronomia. Insieme hanno partecipato ad una cena a Villa San Michele a Fiesole, dove Carlo aveva già scelto di soggiornare nel 2002 rapito dall’incredibile posizione e dalla più che britannica garanzia di privacy. Qui era fissato l’incontro con alcuni dei viticoltori più prestigiosi della Toscana, tra cui gli amici di sempre, i Frescobaldi, e poi gli Antinori, Donatella Cinelli Colombini, i Biondi Santi di Montalcino, l’etichetta Petra di Suvereto.
Il giorno seguente Camilla ha visitato il Corridoio Vasariano quindi in via Maggio alla St Mark English per la messa officiata dal reverendo William Lister.Tra una tappa e l’altra del loro tour fiorentino di quattro giorni, il principe di Galles e la duchessa di Cornovaglia si sono concessi una passeggiata in piazza del Duomo, intorno al Battistero e alla cattedrale di Santa Maria del Fiore, prima di riprendere il programma di visite. Il giorno successivo, la mattinata fiorentina di Carlo e Camilla è iniziata fra i banchi del mercato di Sant’Ambrogio.
Due cappuccini al Caffé Vecchio Mercato, uno scambio di battute con il macellaio Luca Menoni, poi il Principe non ha voluto soltanto ascoltare storie, ma ha fatto anche la spesa alla Bottega dell’Augusta: il pecorino di grotta della Maremma, il prosciutto di San Casciano e i salami toscani.
Quindi una tappa all’Opificio delle Pietre Dure dove si restaurano i capolavori dei maggiori musei e palazzi nobiliari del mondo e un’altra nella sala Bianca di Palazzo Pitti fra le eccellenze della moda italiana. Poi ancora arte a Palazzo Strozzi dove il principe del Galles ha inaugurato la collocazione temporanea dell’opera Guerriero con Scudo dello scultore britannico Henry Moore, la statua in bronzo proveniente da Santa Croce che fu donata dall’artista al British Institute nel 1986. Infine una cena di gala a Palazzo Vecchio, nel corso della quale il Principe ha ricevuto il premio Uomo del Rinascimento 2017 della Fondazione Palazzo Strozzi.