Capodanno Fiorentino. Che cos'è e perché si festeggia il 25 marzo
La nostra città ha un inizio anno tutto suo: vi sveliamo le sue origini e le iniziative speciali per festeggiare
Molti non sanno che il 25 marzo la città di Firenze celebra il Capodanno Fiorentino. Il Comune ha inserito questa data nel calendario annuale delle feste e tradizioni popolari e celebrazioni ufficiali.
Dal Medioevo fino al 1750 infatti questo era il giorno in cui la Chiesa ricordava l’annuncio dell’incarnazione ricevuto dalla Vergine Maria e fu assunto come inizio del calendario civile.
Nel capoluogo toscano era questa la data in cui si festeggiava il Capodanno, anche quando nel resto dell’Italia era già in vigore il calendario gregoriano, in base al quale l’anno iniziava il 1° gennaio.
Mentre gli Stati si uniformarono a questo dettame religioso, Firenze legata al culto mariano, decise di non abbandonare la festa del 25 marzo. Questa ricorrenza per i fiorentini durerà per 168 anni e cesserà nel mese di novembre del 1750, quando un decreto del granduca Francesco II di Lorena impose l’uso del calendario gregoriano, fissando anche per Firenze l’inizio dell’anno il 1° gennaio (sotto la Loggia dei Lanzi c’è la targa che ricorda il decreto della soppressione della festa).
Ricorrenza che simbolicamente è sopravvissuta fino ad oggi e che ci accomuna anche con alcuni “vicini di casa”. A un centinaio di chilometri, sotto la Torre pendente si celebra nello stesso giorno il capodanno pisano (ma in “anticipo” di 365 giorni).
Ai giorni nostri, il questo antico capodanno rimane la tradizione più antica, rispolverata ufficialmente dal Comune di Firenze a partire dal 2000 con la sfilata del corteo storico della Repubblica fiorentina dal Palagio di Parte Guelfa fino alla Santissima Annunziata, principale santuario mariano della città.
Il simbolo della festa è infatti l’affresco che raffigura l’Annunciazione, custodito all’interno della basilica, dove un tempo si recavano in pellegrinaggio i contadini per rendere omaggio all’effige dell’Annunziata, sulla quale esiste una leggenda.
L’opera sarebbe miracolosa: si narra che il pittore, un certo frate Bartolomeo, non riuscì a completare la scena perché non era in grado di ritrarre le fattezze del volto della Madonna. A terminare il capolavoro – sempre secondo il mito – sarebbe stata una mano prodigiosa, quella degli angeli.
APPUNTAMENTI IN CITTÀ
In occasione della Settimana del Fiorentino, che raccoglie l’ampio calendario di iniziative organizzate in città in occasione del Capodanno Fiorentino, i Musei Civici Fiorentini e MUS.E, propongono una serie di particolari visite guidate, completamente gratuite, che pongono l’accento sull’origine della festa e sul senso di fiorentinità che si lega a questa celebrazione.
Il 18 marzo, alle 14 e alle 15:30, visita alla Fondazione Salvatore Romano, in piazza Santo Spirito, con “Rarità d’arte per la città”, dove è conservata la raccolta di opere medievali e rinascimentali che il grande antiquario di origini partenopee donò alla città di Firenze a metà Novecento.
Il 19 marzo, alle 14 e alle 15:30, appuntamento con “L’annunciazione: storie di Maria” presso il Complesso di Santa Maria Novellaper scoprire, grazie alla visita che si snoderà tra Basilica e Convento, capolavori ed arti minori per ripercorrere le storie della Madonna tra i secoli.
Il 21 marzo alle 15 e alle 16:30 ci si sposta al MAD Murate Art District per un viaggio negli spazi che ospitarono prima un antico convento, poi il carcere cittadino e infine l’attuale luogo centro di produzione di arte contemporanea.
Scorci Fiorentini è invece il titolo dell’appuntamento previsto il 22 marzo alle 15 e alle 16:30 al Museo Novecento, una visita alla collezione che annovera capolavori del XX secolo tra cui la rosa di dipinti di Ottone Rosai, grande artista fiorentino in grado di lasciare sulle sue tele i toni, le atmosfere, i rumori e i silenzi più autentici della città di metà Novecento.
Il 25 marzo al Museo Bardini (alle 15:30) “Un dono per Firenze” attraverserà le collezioni del grande antiquario mentre dal 23 al 25 marzo (alle 15, alle 16 e alle 17), al Museo di Palazzo Vecchio, appuntamento con Tracce di Firenze, per permetteranno di apprezzare una sezione significativa del museo, dedicata alla storia della città e al suo sviluppo urbano dal Rinascimento al XX secolo.
Sabato 23 (alle 11) e domenica 24 (alle 15:15) i più piccoli potranno partecipare, a Palazzo Vecchio, all’attività Per fare una città di vuole un fiore per riappropriarsi del simbolo della città.
Domenica 24 appuntamento speciale per le famiglie con la Caccia al tesoro in città (dalle 10 alle 18) con partenza ogni mezz’ora da Palazzo Vecchio. A tutti i nuclei familiari sarà donato un bulbo di iris fiorentino grazie alla collaborazione del Vivaio Guido Degl’Innocenti.
Anche le torri e le porte cittadine saranno aperte e visitabili gratuitamente: il 23 visite guidata alla Torre San Niccolò (ore 15:00, 15:45, 16:30 e 17:15), il 24 a Porta San Frediano (ore 15:00, 15:45, 16:30 e 17:15) e il 25 a Porta Romana (ore 15:00, 15:45, 16:30 e 17:15), negli stessi giorni chi vorrà potrà indossare scarpe comode e partecipare alle Passeggiate Patrimoniali (alle 11), che accompagneranno nella scoperta dell’area Unesco, che va da Porta San Giorgio per proseguire verso San Niccolò, lungo le Rampe disegnate da Giuseppe Poggi, il Giardino delle Rose e arrivare fino al Piazzale Michelangelo. Tre gli itinerari proposti: il 23 lungo le mura d’Oltrarno, il 24 verso San Miniato al Monte e il 25 intorno a Porta San Gallo. Tra gli itinerari cittadini anche quello sulle tracce di Giorgio Vasari (il 22 alle 16) che, in occasione del 450° anniversario dalla morte, condurrà nel centro storico alla riscoperta dei luoghi e delle architetture che recano l’impronta dell’architetto ducale, dalla genesi delle Gallerie degli Uffizi alla riforma delle Chiese fiorentine.