Caffè Italiano
Caffetteria o ristorante, bar o pizzeria. Lo storico locale fiorentino riapre e si fa in quattro
Il locale nato nello storico Palazzo Salviati, costruito nel 1300 dalla famiglia da Cintoia riapre e diventa crocevia di percorsi di gusto e sintesi delle migliori eccellenze artigianali rievocando l’identità più popolare del caffè storico di certe periferie cittadine o ai colorati caffè di provincia a conduzione familiare. Supera il concetto circoscritto di Caffetteria o Ristorante, Bar o Pizzeria e si ripropone più semplicemente come luogo di incontro e di piacere. Un luogo di libertà, dove poter godere dello stare insieme assaporando la qualità semplice che, nella cucina italiana, è affidata in buona parte al saper fare dei maestri artigiani del gusto.
La nuova immagine del Caffè Italiano riflette i valori del locale: la cura, la manualità, la ricerca creativa e soprattutto la semplicità e l’accessibilità.
L’anima di questo “piccolo mondo” è Umberto Montano, ormai noto a molti come l’ideatore e fondatore del Mercato Centrale. Umberto è un uomo della ristorazione, originario di Stigliano, un piccolo paese in provincia di Matera ma fiorentino di adozione. Sposato con Yurina che col suo sorriso suadente e rara tenacia segue dalle retrovie il nuovo corso di Caffè Italiano ha un figlio, Domenico che è invece impegnato sul progetto Mercato Centrale come Direttore Generale. Umberto è un imprenditore appassionato che ha fatto della ricerca di nuovi format per la valorizzazione della cucina italiana la propria missione e che da sempre propone nei suoi ristoranti la qualità senza compromessi, il legame tra cibo arte e cultura, tanta ricerca e una invidiabile fame di narrazione.
Per affrontare questo nuovo corso, Caffè Italiano ha generato un esclusivo progetto di condivisione con 4 grandi Maestri Artigiani del gusto:
Gionata d’Alessi che da Bolgheri porta in città i sapori della costa toscana ed insieme ad una articolatissima attività rivolta alla carne, uno dei perni della cucina del nuovo Caffè Italiano; Sandro Soltani, da due anni a fianco di Umberto nella grande esperienza di Mercato Centrale Firenze, ma da sempre, esperto selezionatore di vini ed enotecaro.
Guglielmo Vuolo che, da Napoli, raccogliendo il testimone del suo indimenticabile conterraneo ‘Enzino La Pizza’ sbarca per la prima volta a Firenze per raccontare i molti volti della pizza napoletana contemporanea. Carmelo Pannocchietti, cuoco siciliano che già dal 2016 ha dato vita a Arà è SUD, ristorante di specialità siciliane che completa ‘col botto’ come si suol dire a Firenze la nuova e gustosa famiglia del Caffè Italiano.
Gionata d’Alessi interpreta la cucina di Caffè Italiano con piatti della tradizione toscana insieme a creazioni più personali, senza mai perdere di vista la concretezza: ingredienti freschi e di prima qualità a comporre piatti che richiamano le sue origini.
Al Caffè Italiano, l’enoteca è affidata a chi del vino ha fatto la propria passione: Sandro Soltani del caffè Sant’Ambrogio. Mescita o bottiglia, per Sandro il vino ha tanto da raccontare. Nasce così una carta variegata, ricca di vini toscani, italiani e internazionali, magari da abbinare a piatti tipici, a pizza o pesce, che ne esaltano gusti e profumi.
La pizzeria di Caffè Italiano, è stata affidata ad uno straordinario portavoce della pizza tipica napoletana, Guglielmo Vuolo che a Firenze affiderà il forno al figlio Enrico. Magistrale interprete dei classici della tradizione e padrone di ogni tecnica di impasto, Enrico e Guglielmo portano in città un pezzo di cultura napoletana interpretato al meglio. A Firenze i Vuolo presentano un “best of” della sua produzione più classica e più creativa: non mancano le pizze con le varietà di pomodoro campano, più e meno rare, della sua carta dei pomodori ed alcuni cavalli di battaglia che gli valgono i Tre spicchi del Gambero Rosso insieme al gradimento della stampa nazionale e internazionale.
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