Arezzo. La città di Vasari: le mostre che celebrano il genio del grande artista aretino
In occasione dei 450 anni dalla morte, fino a febbraio 2025, opere monumentali e documenti rari che compongono il quadro della vita e dell’attività artistica di Vasari
Nuove mostre arricchiscono Arezzo. La città di Vasari, il sistema di esposizioni, eventi e celebrazioni che fino a febbraio 2025 rende omaggio al maestro aretino nella sua città natale in occasione dei 450 anni dalla morte, a cura di Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.
Il mese di settembre si apre con Il disegno fu lo imitare il più bello della natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto. Dall'8 settembre al 2 febbraio 2025, il Museo Statale di Casa Vasari è lo scenario di un’esposizione a cura di Emanuela Ferretti e Rossella Sileno, con il contributo scientifico del Master Museo Italia – Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, che pone in risalto due aspetti distinti ma tra loro strettamente legati: la figura dell’artista intellettuale e la tematica dell’architettura nell’opera vasariana, insieme alla sua fortuna nel Novecento. Come pittore e architetto esprime al meglio questa duplice valenza attraverso gli affreschi che caratterizzano particolarmente la Sala dei cento Giorni del Palazzo della Cancelleria a Roma, le Sale di Palazzo Vecchio a Firenze e la Sala del Trionfo della Virtù nella dimora aretina. L’architettura nell’opera di Giorgio Vasari viene raccontata anche in forma interattiva attraverso disegni, manoscritti, modelli e opere significative in rapporto con le decorazioni pittoriche della Casa e la poetica vasariana.
Alcuna cosa fuor dell'uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari è la mostra che apre il 21 settembre presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, a cura di Luisa Berretti. Nel palazzo che fu di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte e dove soggiornò il cardinale Giovanni Maria, poi pontefice col nome di Giulio III, tra i principali committenti di Vasari, oggi sede del MNAMM, è esposta una delle più grandiose opere dell’artista: il dipinto ad olio su tavola raffigurante il terzo dei quattro conviti narrati nel Libro di Ester. A corredo del monumentale dipinto, sono esposti i disegni preparatori, i documenti, alcuni manufatti da tavola e le risultanze del restauro in grado di dare evidenza ai bellissimi particolari dell’opera.
Il 28 settembre negli spazi dell’Archivio di Stato è in programma Costruire un'immagine di sé. Giorgio Vasari attraverso le sue carte, percorso ideato da Ilaria Marcelli che, col prezioso sussidio del patrimonio archivistico vasariano, espone le carte prodotte da Vasari con la volontà di condizionare la memoria che i contemporanei prima e i posteri in seguito avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro. La prima parte della mostra – che vede affiancati documenti provenienti dalle Carte Vasari e da altri fondi, tra cui l’Archivio di Stato di Arezzo e la Beinecke Library della Yale University – è dedicata alla storia familiare del Vasari. La seconda parte invece, che vede esposte oltre alle Carte Vasari anche documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Firenze, è incentrata sul suo lavoro e in particolare sul legame, via via sempre più importante e stretto, con il duca Cosimo I dei Medici.
Dal 30 ottobre al 2 febbraio 2025 presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e nei suggestivi spazi dell’ex Chiesa di Sant’Ignazio viene allestita la mostra Vasari. Il teatro delle Virtù, evento che va a costituire l’apice del programma di Arezzo. La città di Vasari. Il progetto della mostra, curato da Cristina Acidini in collaborazione con Alessandra Baroni, pone l’accento sull’utilizzo dell’allegoria, ovvero di quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1150 alla morte. A rappresentare il potenziale evocativo dell’allegoria non mancano manufatti altamente simbolici, in particolare la Chimera, straordinario bronzo etrusco identitario del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. ll percorso espositivo si articola in 8 sezioni tematiche pensate per presentare in maniera esaustiva non solo l’opera di Vasari, ma anche la sua fittissima rete di relazioni e le novità di cui fu interprete che cambieranno per sempre la storia dell’arte. Un focus speciale è dedicato alle rappresentazioni delle Virtù, figure simboliche intensamente presenti nella pittura di Vasari e del suo tempo in funzioni di allegorie religiose, morali e territoriali. La parte dedicata all’arte sacra, pubblica e privata, ha il suo apice nella sezione delle pale monumentali, opere che durante gli ultimi due secoli non sono mai uscite dalle sedi originali e che arrivano ad Arezzo in via del tutto eccezionale. Una sezione sulla grafica valorizza la centralità del disegno, che per Vasari è il progetto mentale e manuale da cui ogni artista deve partire. Anche per la Chimera d'Arezzo, strepitoso bronzo etrusco esposto in uno spazio dedicato insieme ai preziosi documenti che ne narrano il ritrovamento, l'intervento di Vasari fu rapido e perspicace: la inserì infatti nella propaganda politica del duca Cosimo, come simbolo della civiltà etrusca, precedente l'autorità dell'antica Roma e antenata dalla Toscana moderna.