Advertising

Connect with Firenze Made in Tuscany

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Florence

+
Castello-di-poppi-firenze

Teresa Favi
ph. Dario Garofalo

18 Dicembre 2019

Andar per castelli in Toscana

Racchiudono storie di guerra e di amore. Ma anche le tradizioni di una terra. Da visitare nella bella stagione

Matelda si aggira ancora, in cerca d’amore, nel Castello di Poppi. Lo spettro del Barone di Ferro aleggia tuttora nel Castello di Brolio. La povera Bianca Maria Aloisia è murata viva nei sotterranei del castello di Fosdinovo, dove sono state trovate le sue ossa, insieme a un cane e a un cinghiale.

Storie d’amore e di guerra, misteriose, affascinanti si celano in questi simboli di potere, splendidi manieri e antichi castelli che si snodano sugli Appennini, spuntano ai piedi dei Monti pisani, nel Casentino, nel Chianti fino alla Val d’Orcia. Sono molti, alcuni in ottimo stato di conservazione e visitabili; altri, isolati alla sommità di colli e in punti quasi inaccessibili al margine di precipizi a strapiombo sui torrenti, si concedono invece al solo sguardo fugace del visitatore.

Partiamo dall’estremo nord della Toscana. Il castello di Fosdinovo (via Papiriana 2, Massa Carrara - tel. 0187.680013), risale alla seconda metà del XII secolo e si erge tra le Alpi Apuane e la costa del Mar Tirreno (Lerici, Cinque Terre, Versilia). Imponente pianta con quattro torri, un bastione semicircolare, camminamenti di ronda sopra i tetti, giardini pensili, loggiati e terrazze, è ancora oggi proprietà della famiglia Malaspina. Nel 1306 fu riparo per Dante Alighieri, in esilio da Firenze. La leggenda più famosa riguarda la giovane Bianca Maria Aloisia Malaspina che, innamorata di uno stalliere, fu murata viva in una cella insieme a un cane, simbolo di fedeltà, e a un cinghiale, emblema della ribellione.

Alle falde dei Monti Pisani postazione privilegiata in un territorio dove un tempo scorrevanol’Arno e il Serchio, sorge la rocca di Vicopisano (via del Pretorio 21, Vicopisano, tel. 050.796276, Ufficio Turismo). Questa fortificazione, che risale al Mille, permetteva di dominare dall’alto Pisa tanto che Firenze, quando riuscì a mettere le mani su questo nodo strategico, incaricò Filippo Brunelleschi di ridisegnare le sue fortificazioni.

Domina incontrastato la valle del Casentino, nella provincia di Arezzo, il castello di Poppi (via Cavour 35, Poppi - tel. 0575 520516), la cui storia è legata alla famiglia dei conti Guidi. Il castello oggi è sede museale: nella cappella gli splendidi affreschi di Taddeo Gaddi, i molti reperti storici della battaglia di Campaldino (che l’11 giugno 1289 oppose i guelfi fiorentini e i ghibellini aretini). Nella Torre del Diavolo apparirebbe in alcuni giorni dell’anno il fantasma di Matelda che, secondo la leggenda, uccideva i suoi amanti dopo una notte d’amore, come la mantide religiosa. Ma alla fine la donna fu murata viva nella torre.

A sud-ovest nel comune di Greve in Chianti, sorge su una collina di 350 metri Il castello di Verrazzano (via Citille, 32, Greti - tel. 055.854243). Nato come fortificazione longobarda, fu costruito tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI. In seguito si trasformò in una cosiddetta casa da signore, per poi divenire nel Seicento una classica villa con fattoria toscana. Nel castello, proprietà della famiglia fiorentina Da Verrazzano, nacque nel 1485 l’illustre esploratore e navigatore Giovanni da Verrazzano. In un manoscritto del 1170 si fa menzione dei vigneti già allora in piena produzione.

Le prime pietre del castello di Brolio (Gaiole in Chianti - tel. 0577.7301) risalgono all’alto Medioevo. Il castello entrò in possesso dei Ricasoli nel 1141. Generazioni ne hanno tracciato la storia: dalle eterne battaglie con Siena fino all’unità d’Italia. Bettino Ricasoli, il “Barone di ferro”, sarà Primo Ministro nell’Italia unita del dopo Cavour ma anche l’inventore del vino Chianti. Ancora oggi la famiglia è a capo della più antica azienda vitivinicola d’Italia.

La Rocca di Radicofani (Parco Museo Città Fortificata, tel. 331.4103303), è stata per secoli contesa per la sua importanza strategica. Svetta dalla cima di una imponente rupe di 896 metri e domina il territorio tra il Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata. Soprattutto sovrasta la via Francigena, la strada per Roma dei penitenti e dei pellegrini, ai quali Ghino di Tacco imponeva l’obolo.

La Rocca Sillana o Rocca di Sillano, nel comune di Pomarance (Pisa) vicino a Montecastelli, è riaperta da poco dopo un restauro durato 20 anni. Si raggiunge solo a piedi risalendo per un chilometro una stradina. La rocca, che domina dall’alto la Val di Cecina, risale al XIII secolo. Il progetto, uno dei più splendidi esempi di architettura militare rinascimentale, è di Giuliano da San Gallo. Altra particolarità della fortezza è che è stata una delle prime ad essere progettata per l’impiego delle armi da fuoco.  

Potrebbe interessarti

Inspiration

Connect with Firenze Made in Tuscany