Andar per botteghe in Oltrarno
Tutto quello che c'è da sapere sul grande patrimonio artigianale in città
Sono mani che incidono, cesellano, stuccano, tessono, dipingono. Le vedi muoversi meticolosamente in bottega a scandire lavorazioni secolari, a dare quel tocco di colore e creatività sulla riva sinistra dell’Arno. Sono i volti dell’artigianato artistico a fare la storia dell’Oltrarno con tutto il suo profumo di arte e bellezza che sembra ingannare l’orologio del tempo. E davvero lo inganna perché la realtà quotidiana della Firenze d’Oltrarno mantiene oggi pressoché immutato il fascino della città dei mestieri che si sviluppò ai piedi della reggia medicea di Palazzo Pitti. Correva la metà del Cinquecento e furono i Medici, amanti del bello, a gettare il seme di queste produzioni artistiche d’eccellenza.
Una passeggiata nel cuore dell’Oltrarno le farà riscoprire una ad una, bottega dopo bottega, aprendo le porte dei tanti laboratori di oreficeria, rilegatura, restauro, scarpe su misura, arte della ceramica e decorazione dei mobili. Non è un caso che alla zona di San Frediano si leghi il nome di un ‘mostro sacro’ dell’antica e gloriosa arte della seta come l’Antico Setificio Fiorentino.
L’itinerario prosegue in piazza del Tiratoio, così chiamata per l’antica presenza dei tiratoi, oggi scomparsi, sui quali i lanaioli stendevano le stoffe lavate o tinte per asciugarle e ‘tirarle’. Un passato di cui si respira l’atmosfera ogni mattina, quando gli artigiani tirano su il bandone delle loro botteghe. Ecco che così l’Oltrarno diventa un museo a cielo aperto che racconta la genialità di una sponda di Firenze e la impreziosisce con i suoi tanti gioielli, dalle pietre lavorate a mano all’argento sapientemente cesellato.