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Text La redazione del Gruppo Editoriale

7 Gennaio 2022

Amore, cultura e sensibilità

Un ricordo della nostra cara collega Mila Montagni

In questi ultimi due anni il Covid ha colpito tutti portandosi via - direttamente o indirettamente - gli affetti più cari, gli amici e gli amici degli amici. Nessuno di noi, però, immaginava che questa falce feroce si sarebbe abbattuta anche sulla nostra redazione. Invece è successo.  Mila Montagni, era una delle nostre più strette collaboratrici. Da oltre vent'anni scriveva con noi, il Gruppo Editoriale.
Mila ci ha lasciati stanotte a soli cinquantacinque anni. Ha lottato per più di un mese in ospedale, insieme ai medici e agli infermieri del Santo Stefano di Prato che hanno tentato di tutto per salvarla, ma lei non ce l’ha fatta.
Ora la sua perdita è un’assenza incolmabile, fatta di amore e sensibilità che lei riservava in modo speciale e singolare a ognuno di noi; fatta di cultura solida come la roccia e di una passione vorace per la lingua e la letteratura italiana che l’aveva portata ad abbracciare anche l’insegnamento al Liceo Artistico Umberto Brunelleschi di Montemurlo.
Questa doppia anima la rendeva per tutta la redazione un riferimento continuo, unico e indispensabile anche quando non era presente. Il suo affetto e il suo sapere, la sua forza e la sua dedizione al lavoro sono e saranno sempre un esempio per tutti noi, per i suoi studenti e per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla.
La vogliamo ricordare sotto le volte del Duomo di Firenze, circondata di spiritualità, cultura e bellezza,
piena di entusiasmo per un'intervista con il direttore dell'Opera di Santa Maria del Fiore, Mons. Timothy Verdon, programmata qualche anno fa sulla nostra rivista Firenze Made in Tuscany. Qui ne pubblichiamo un estratto
Mila, che la terra ti sia lieve

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