Alla scoperta di Orsanmichele, la chiesa fra mercato e mestieri
Un gioiello artistico e architettonico nel cuore di Firenze, da poco restaurato il San Marco di Donatello
Guardando Firenze dall’alto si può notare che vicino a piazza della Signoria c’è un altro edificio alto quasi quanto Palazzo Vecchio. E’ l’affascinante chiesa di Orsanmichele, l'antico granaio di Firenze, che si trova nel cuore della città, in via de’ Calzaiuoli, proprio a metà strada tra il duomo di Santa Maria del Fiore Palazzo Vecchio.
Un gioiello che Firenze custodisce gelosamente fin dal 1200. Oggi la potremmo definire una galleria d’arte a cielo aperto, grazie alle 14 nicchie esterne adornate da statue. Ma è la sua storia a renderla una delle meraviglie fiorentine.
Recentemente è stata restaurata proprio una di queste statue: il San Marco di Donatello che adesso si trova all'interno del Museo di Orsanmichele (mentre quella all'esterno è una copia). La statua, alta 2 metri e 48 e realizzata con il marmo apuano, era stata commissionata dalla corporazione dei Linaioli e Rigattieri.
Il suo restauro è stato realizzato grazie alla collaborazione fra i Musei del Bargello e l’Opificio delle Pietre Dure e al sostegno economico dei Friends of Florence. Il capolavoro giovanile di Donatello si potrà visitare a partire dal 1° giugno, data di riapertura del Museo di Orsanmichele.
La chiesa all'interno ha due navate e sei volte a crociera, per raggiungere i piani superiori si può passare da una ripida scala a chiocciola o dall'edificio di fronte, il Palazzo della Lana collegato attraverso un archetto alla chiesa di Orsanmichele. Uno fra gli scorci più caratteristici di Firenze.
Orsanmichele, anche detta anticamente chiesa di San Michele in Orto, era stata inizialmente costruita per il mercato delle granaglie (ovvero dei grani). Era una loggia che solo in seguito è stata trasformata in chiesa delle Arti, le antiche corporazioni fiorentine.
Nel 1240 il Comune di Firenze fece distruggere la piccola chiesa antica di San Michele in Orto, chiamata affettuosamente dai fiorentini Or San Michele, per fare spazio al mercato coperto dei cereali e del grano. In seguito sarà chiamata dai cittadini l'antico granaio di Firenze: oltre ad ospitare il mercato infatti, i piani superiori furono in seguito adibiti a deposito del grano.
Su uno dei pilastri era presente un affresco, quello della Madonna del Popolo, ritenuta miracolosa. In quel momento le persone iniziarono a portare doni e offerte per le grazie ricevute. L’immagine sacra venne però distrutta in un incendio scoppiato nel 1304 e che demolì il loggiato.
Dopo l’incendio lo spazio dedicato al loggiato fu ricostruito da Simone Talenti, e l’immagine sacra della Madonna venne sostituita dal dipinto di Bernardo Daddi la Madonna delle Grazie. Intanto, negli anni andarono ad aggiungersi alla meravigliosa costruzione architettonica nuovi dettagli, grazie all’aiuto economico portato dalle 21 corporazioni dei mestieri. Venne costruito un tabernacolo in pietra marmo e bronzo per racchiudere la Madonna delle Grazie.
Fino ad arrivare al 1404 quando il Comune di Firenze diede il permesso alle potenti corporazioni di arti e mestieri fiorentine di realizzare una serie di tabernacoli con le statue dei santi protettori delle Arti.
Nascono così i meravigliosi 14 tabernacoli che, incastonati sulle mura esterne dell’edificio di Orsanmichele, danno vita a uno stupefacente ciclo scultoreo. Qui infatti, passeggiando intorno alla chiesa, si possono ammirare le statue realizzate Donatello, Brunelleschi, Verrocchio, Giberti e molti altri.
In seguito l'edifico diventò in seguito sede della confraternita dei Laudesi, detti anche della Madonna di San Michele in Orto.