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Cupola di Firenze
10 Marzo 2020

600 anni di Cupola del Brunelleschi, una storia di uomini e di idee

6 secoli di storia e bellezza raccontati dai protagonisti

Un luogo del quale pensi di sapere tutto: 600 secoli di storia - la prima pietra fu posata esattamente il 7 agosto 1420 - del quale conosci progetti, aneddoti, tesi e protagonisti. Seicento anni di Cupola e di Brunelleschi, di una città, Firenze, che affida il suo potere a un simbolo che continua immutabile a meravigliare e incuriosire l’immaginario collettivo e dominare la città.

The matter of the Dome was raised around 1418, when a public competition was announced for the coverage of a 43-metre-wide cavity to stand on a drum at a height of 60 metres from the ground

La Cupola è tutto questo per noi anche quando una mattina luminosa dello scorso febbraio ci siamo apprestati a scalarla ancora una volta. Per godere del suo immutabile impatto, più che per scoprire qualcosa di nuovo. Ma gli incontri, le persone fanno la differenza. A accompagnarci troviamo Samuele Caciagli, giovane architetto responsabile dell’Area tecnica dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Conosce praticamente tutto, dal punto di vista storico, architettonico e monumentale, dell’intero complesso. E come per chiunque abbia la piena padronanza di un concetto, è il non detto, sono le vibrazioni che si celano dietro la storia a emozionarlo di più.

The Campanile and the body of the Cathedral seen from the Dome, projects which involved Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Giotto for the first part of the Campanile, Francesco Talenti and others

E questo è quello che trasmette a noi: dopo poche battute la Cupola in tutta la sua grandiosa prestanza la perdiamo per un momento di vista e l’attenzione si sposta sulle persone che hanno compiuto l’impresa. Primo fra tutti Filippo Brunelleschi certamente, a cui fu affidato il compito difficilissimo di condurre l’architettura fuori dal Gotico verso il nuovo linguaggio dell’Umanesimo.

The pictorial cycle on the inside of the Dome is the work of Giorgio Vasari and Federico Zuccari

L’Uomo al centro: nell’arte e nell’architettura il Divino si fonde con l’Umano, Maria da figura eterea e lontana diventa Madre. E a lei Firenze dedica la nuova Cattedrale. E’ un progetto in cui si avvicendano Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Giotto per la prima parte del Campanile e Francesco Talenti, tra i più importanti. Infine Filippo per la copertura di questo organismo enorme…Organismo, e non si tratta di una metafora, perché Santa Maria del Fiore nelle tante fasi e passaggi di mano della sua costruzione sembra ritrovare sempre il suo equilibrio, fino a trovare il suo climax proprio con la Cupola.

One of the cathedral’s recently restored windows

Un essere vivente, che respira proprio attraverso la sua copertura rotonda e imponente. La questione della Cupola si apre intorno al 1418, quando viene indetto un concorso pubblico per chiudere una cavità larga 43 metri e posta su un tamburo ad un’altezza di circa 60 metri, della cui soluzione nessuno si era occupato fino a quel momento, sebbene per tutta la seconda metà del Trecento si fosse sviluppato un appassionato dibattito. Il concorso non ha alcun vincitore ufficiale: il cospicuo premio messo in palio non venne infatti assegnato. Si mettono tuttavia in luce due artisti emergenti che si erano già scontrati per la decorazione della Porta Nord del Battistero nel 1401, Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Nell’agosto del 1420 Filippo Brunelleschi dopo aver convinto il Gran Consiglio dell’Opera con il suo progetto inizia la costruzione della Cupola di Santa Maria del Fiore, il cantiere architettonico più grande e più urgente di quel tempo, che lo impegnerà fino alla morte. 

a window during the climb up to the Dome, which acts as a lung for the entire complex

Ingegnere, scultore, matematico, orafo e anche scenografo, al momento dell’avvio dei lavori Filippo ha al suo attivo come architetto solo due opere: la Sacrestia Vecchia di San Lorenzo, forse l’unica impresa compiutamente realizzata da Brunelleschi e l’Ospedale degli Innocenti, manifesto della nuova architettura dell’Umanesimo. 

Sono questi i lavori che anticipano la sua impresa più grande: la Cupola Impossibile. “Anchora si facci fare mattoni grandi [...] i quali si murino con quello spinapescie sarà deliberato per chi l’arà a conducere...”: con queste parole solo nel 1425, il quarantottenne architetto fiorentino spiegava la sua tecnica innovativa ispirata all’arte classica. Non per gelosia del suo progetto- come hanno raccontato spesso le fonti – ma perché lui stesso ha all’inizio solo una idea, geniale, che adatta e varia in base ai vari problemi che la realizzazione del progetto gli pone di fronte. 

La Cupola è costituita da otto vele a doppio guscio, rese solidali da 24 nervature meridiane e dieci parallele, un raffinato sistema strutturale che tiene solidali i due gusci, consente di avere una intercapedine nella quale si svolge il percorso di accesso e di salita.

The Divine Comedy Illuminating Florence  is a fresco by Domenico di Michelino in the Florence Cathedral

Nell’agosto del 1436 questa imponente e monumentale struttura è già terminata. Una impresa realmente impossibile, in cui Brunelleschi mette tutto se stesso, come architetto ma soprattutto come uomo capace di percorrere con le sue opere e con il suo lavoro, il secolo d’oro di Firenze, senza lasciarsi sopraffare dalle tensioni civili e artistiche, ma soprattutto dalle amarezze umane e professionali che egli dovette sperimentare fino agli istanti conclusivi del cantiere per la realizzazione della sua Cupola. Un uomo straordinario che si affida a Dio, all’istinto e agli uomini del suo cantiere, dai quali impara moltissimo e che protegge durante una impresa così eccezionale: 16 anni di cantiere a molti metri da terra e solo un morto. 

“… ci fu donato dal cielo per dar nuova forma all’architettura”così commenta il Vasari nelle sue Vite

The pictorial cycle on the inside of the Dome is the work of Giorgio Vasari and Federico Zuccari

Firenze e l’Opera celebrano la Cupola da aprile: ad aprire le Celebrazioni sarà il concerto La Cupola armonica il 16 aprile (ore 21.15) nel Duomo di Firenze con l’esecuzione in prima assoluta del Sognatore di cupole per coro, voci bianche e strumenti, appositamente composto da Salvatore Sciarrino su commissione dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Tra gli altri appuntamenti di un ricco calendario che troverete sul sito dell’Opera (operaduomo.firenze.it), da non perdere a settembre 2020, per la prima volta nella storia, saranno realizzate delle spettacolari proiezioni notturne in movimento, in video mapping 3D, su alcune delle vele della Cupola di Brunelleschi che racconteranno gli aspetti più significativi della costruzione del monumento più celebre di Firenze. Il progetto, degli architetti Roberto Corazzi e Samuele Caciagli, s’intitola La macchina impossibile. Sarà il dramma in musica Oltre l’azzurro. Il sogno di Brunelleschi il 20 novembre in Cattedrale a chiudere le Celebrazioni. Nell’attesa salite i 463 scalini che si arrampicano fino alla lanterna, prendete il ritmo del respiro della Cupola e immaginate questo uomo che seppe vincere la paura e compiere un’impresa che lui stesso definì impossibile. Sicuramente un ottimo modo per celebrare il suo anniversario.




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