Zeffirelli's Divas at the Savoy Hotel
Until April 18 2022, the photos of the great women directed by the Florentine Maestro, including Fanny Ardant, patroness of the exhibition.
Franco Zeffirelli è stato un Maestro sotto tanti aspetti, uno, sicuramente, era quello di saper comprendere ed esaltare come nessun altro l'animo e l'eleganza femminili. Questo ha fatto sì che la sua vita fosse permeata dalla presenza delle più grandi icone del cinema, del teatro e dell’opera, che con lui hanno lavorato e hanno amato farlo. Sono i loro bellissimi volti, i protagonisti di Le Dive di Zeffirelli, la mostra realizzata dall’Hotel Savoy in collaborazione con la Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, allestita fino al 18 aprile 2022 nell'esclusivo albergo, con un percorso che va dalla Lobby e lungo le imponenti scale fino al Salotto Lounge. L'esposizione è aperta al pubblico.
Dal viso angelico di Olivia Hussey, la Giulietta più amata di sempre, alla sensualità selvatica di Anna Magnani ne La Lupa, gli incredibili occhi di Elizabeth Taylor che inchiodarono Richard Burton ne La bisbetica domata e la bellezza in fiore di Brooke Shields, chiama appena sedicenne per il ruolo di Jade Butterfield in Amore senza fine. E ancora, Carla Fracci, Claudia Cardinale, Monica Vitti e molte altre fino alla amatissima Maria Callas e alla sua più celebre interprete, Fanny Ardant, scelta da Zeffirelli per quello che è stato poi il suo ultimo film (e capolavoro), Callas Forever del 2002, madrina della mostra fiorentina che abbiamo sentito in occasione dell’inaugurazione.
Ci racconta la sua esperienza con Zeffirelli?
Ricordo il tempo trascorso insieme per girare Callas Forever come se fosse ieri. È stata una grande e bellissima avventura essere diretta da lui. Amavo molto Franco, era intelligente, ironico e dotato di un grande senso dell’humor. Ogni volta che tornavo a Roma lo incontravo. Mi piaceva stare con lui, ci potevi parlare di tutto, era un uomo molto colto con l’animo di un bambino, sempre così eccitato e appassionato. Basta guardare la sua biblioteca alla Fondazione Zeffirelli, piena di romanzi, saggi, libri di pittura, canto…
Com’è stato vestire i panni di un’icona come Maria Callas?
La ammiravo molto ma non mi sono fermata a un rapporto di devozione, ho provato a entrare nell’animo di una persona, magari per certi aspetti dal carattere difficile, ma che si dava completamente alla sua arte, senza mai autocompiacersi. Piuttosto che alla leggenda, ho cercato di avvicinarmi all’artista, a questa donna che cercava sempre il meglio, l’assoluto. La grande forza di Maria Callas era l’onestà.
Una sua impressione sulla mostra Le Dive di Zeffirelli e l’Hotel che la ospita?
È sempre bello vedere pezzi di vita di Franco raccontati da fotografie d’autore. Tutti questi volti di donne sintetizzano anche il modo in cui Franco lavorava e cosa voleva che venisse fuori dalle interpreti delle sue opere, scavando a fondo delle loro anime artistiche. Una cosa poi che mi ha molto colpita sono i bozzetti che Franco realizzava, di cui uno si trova anche in mostra al Savoy, e che mi hanno fatto scoprire anche le sue grandi doti di disegnatore, prova tangibile della sua capacità di dare forma a un sogno. L’Hotel, poi, è bellissimo. Mi sono sentita una regina! È un albergo dove chiunque vorrebbe vivere sempre. Spero un giorno di tornare per un film e poterci stare per due mesi.