Robert Pattinson. Forget Twilight: its challenges are with Cronenberg
A special interview with one of the best known faces of the new international cinema
A Cannes, quando lo incontriamo, Robert Pattinson è sereno, sorseggia una Schweppes, mangia un panino. E ascolta David Cronenberg come se fosse un santone, un padre, un guru. Cronenberg è il regista del suo ultimo film, Cosmopolis.
Un incubo contemporaneo, in cui Pattinson interpreta un mago della finanza, uno di quelli che guadagnano milioni di dollari con un clic. Attraversa, noncurante, una Manhattan in fiamme, con i segni di un mondo – il nostro – che crolla, chiuso nell’involucro inviolabile della sua Limousine. In fondo, è una Limousine perfetta anche la sua fama. Il suo successo, arrivato travolgente dopo il film che ha girato in parte in Toscana, Twilight. Pattinson è diventato immediatamente il sogno proibito di milioni di ragazzine. E oggi, a ventisei anni, deve darsi da fare per dimostrare che lui è un attore vero, non un vampiro che ha succhiato il successo da un solo film.
“Twilight è stato un incidente di percorso per lui”, dice David Cronenberg, all’incontro con la stampa, sulla terrazza di un hotel di Cannes. “Robert è un attore straordinario, che prima di quel film aveva già affrontato prove importanti. E’ diventato pop suo malgrado”.
Twilight è stato anche il film che ha fatto scoprire a Pattinson la Toscana. La Toscana più bella, quella di Montepulciano e della Val d’Orcia. E’ a Montepulciano, infatti, che nel 2009 Pattison girò New Moon, il secondo film della saga di Twilight. In verità, nel romanzo quelle scene si svolgevano a Volterra, a non troppi chilometri di distanza. Ma la produzione trovò più suggestivo girare a Montepulciano – cittadina che era stata già set del film internazionale Sogno di una notte di mezza estate con Kevin Kline, e alcune scene di Nostalghia di Andrej Tarkovskij e del Paziente inglese di Anthony Minghella. E’ a Montepulciano che scoccarono i primi baci veri, cioè fuori set, tra Pattinson e Kristen Stewart, Bella di nome e di fatto del film. Una love story che prosegue tutt’ora.
A Cannes Pattinson glissa sull’argomento, Kristen Stewart è lì, con un altro film, On the Road di Walter Salles. E diplomaticamente ci dice: “Sì, ho visto il film; è curioso perché dentro c’è un sacco di gente che conosco…”
La sua popolarità le dà sicurezza? E dopo aver interpretato il ruolo in Cosmopolis?
Neanche per sogno! Prima di girare un film, mi sento come se stesse per venirmi un infarto. E poi, io sono un insicuro perenne. Per giorni, sono rimasto in albergo a chiedermi come avrei dovuto interpretare il personaggio, temendo il fallimento più totale, finché David non è venuto da me, il weekend prima del primo ciak.
E che cosa le ha detto Cronenberg?
Mi ha detto semplicemente di non preoccuparmi. Mi ha detto: non pensare a niente, semplicemente pronuncia le parole che hai imparato, e andrà tutto bene. E in fondo, aveva ragione lui.
Quanto sente la responsabilità di un ruolo, prima di iniziare a girare?
Moltissimo; io amo molto le parole che mi vengono affidate, sento il ritmo del personaggio. A volte noi attori crediamo di essere tanto bravi da poter ‘migliorare’ una sceneggiatura. Beh, quando pensiamo questo, è la volta che siamo stupidi. Non c’è proprio niente da migliorare, in una sceneggiatura.
Cosmopolis parla di finanza. E’ un mondo che tu conosci, quello della finanza, degli investimenti coraggiosi, del gioco con le azioni?
No, per me la finanza non ha senso!”, ride. “Non ci ho mai capito niente, e non ci capirò mai niente.
Quanto è difficile vivere se si è Robert Pattinson?
So di essere un privilegiato, ma so anche che ci sono dei problemi anche per uno come me. Per esempio, mettere insieme la vita privata e il lavoro è molto difficile. E poi non potrei andare facilmente fuori a divertirmi senza creare problemi a me e agli altri. Ma questo non mi pesa, non sono mai stato una persona sociale, in ogni caso. E poi, tutta questa mitologia lo so che è fasulla, quasi tutte le persone che mi mitizzano se stessero due ore con me si annoierebbero!
Non si annoia, invece, a stare con lui David Cronenberg. Tra i due c’è stato proprio un colpo di fulmine. David sembra aver trovato l’interprete ideale, e Robert una specie di spirito guida, che lo accompagnerà fuori dal mare facile ma stagnante della gloria per teenager. E insieme, i due faranno un altro film: “Sì, vogliamo girare ancora un film insieme, anche se non so ancora quando inizieranno le riprese”, dice Robert.
E alla fine dell’incontro, gli chiediamo una cosa ovvia, un po’ da fan.
Dato che ha girato in Toscana e ha vissuto in Toscana, potrebbe fare un saluto alla nostra rivista?
Ma sì: ciao Firenze! - dice, ridendo. In realtà, dice “ciau Firèunzi”, ma l’effetto è irresistibile.