I volti della moda internazionale abitano qui
Un heritage che fa invidia in tutto il mondo, una formula magica tutta fiorentina.
Firenze è moda. Per le mani dei suoi artigiani, per la prima sfilata nella storia, (quella organizzata da Giovan Battista Giorgini nella sua Villa Torrigiani nel 1951), per il patrimonio di illustre sapienza nell’arte del vestire di antichissime origini. Moda che si espande nelle eccellenti produzioni toscane. La regione è costellata da distretti artigianal-industriali dove maison italiane e tante internazionali hanno costruito le loro roccaforti.
Moda che si respira a pieni polmoni camminando in quel salotto di strade nel cuore della città, un triangolo stiloso e carico di - via de’ Tornabuoni , via della Vigna Nuova, via Strozzi - dove si succedono, come in un museo a cielo aperto, le vetrine dei più grandi brand mondiali, dove il lusso si combina con la storia, la tradizione con il senso contemporaneo, la bellezza con la cura dei dettagli. Una formula magica unica, tutta fiorentina.
LA PRODUZIONE
L’invidiabile heritage di Firenze ruota attorno al suo know how storico. Basta un attimo per scorgere e imbattersi in quelle botteghe operose discendenti dirette di un artigianato toscano che ha fatto scuola nel mondo. Lo hanno capito bene i grandi brand del lusso che da decenni producono le loro invidiabili collezioni in uno dei distretti italiani piùimportanti del sistema economico nazionale e non. Ultimo caso in ordine di tempo, il nuovo Gucci ArtLab a Scandicci, sede creativa industriale della Maison di 37 mila metri quadri e il brand Celine che a Radda in Chianti ha raddoppiato il suo insediamento produttivo in Toscana.
Come non citare poli produttivi come quello di Prada a Lavanella, in provincia di Arezzo, Ferragamo con il suo maxi-polo all’Osmannoro, in provincia di Firenze, Stefano Ricci con il suo stabilimento delle Caldine a Fiesole, passato da 6.000 a 9.000 metri quadri. In materia di poli di eccellenza produttiva in Toscana giungiamo a Scandicci, alle porte di Firenze, caposaldo della filiera Made in Tuscany della pelletteria, sorretta da un distretto che si allarga a macchia d’olio alla vicina Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Impruneta, Pontassieve e Val di Sieve fino a raggiungere il Valdarno.
A monte della pelletteria il cuoio e della pelle di Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa, quello dell’intreccio distribuito tra Signa, Certaldo e San Miniato, i cosiddetti cordolifici, e quello del tessile a Prato. Distretti classici nell’organizzazione, che vantano al proprio interno tutte le lavorazioni e che durante questi ultimi anni hanno potenziato la loro produzione.
I PROTAGONISTI
Firenze è la madre di alcune delle piùgrandi aziende del Made in Italy. Brand come Gucci, Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci, Roberto Cavalli, Ermanno Scervino, Stefano Ricci e Enrico Coveri hanno eletto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento Firenze a patria dell’eleganza. Dalla casa di moda aperta da Guccio Gucci nel 1921, alle intuizioni del re della calzatura Salvatore Ferragamo del 1927, fino a giungere al 1951, anno in cui sfilò la rivoluzionaria maison Emilio Pucci del Marchese di Barsento.
Gli anni ’70 segnano l’ingresso nell’olimpo della moda di altri quattro iconici nomi fiorentini: Roberto Cavalli nel 1970, Stefano Ricci, simbolo del lusso sartoriale maschile nel mondo, Enrico Coveri, di cui ricordiamo la memorabile sfilata a Parigi del 1978 e più recente la maison Ermanno Scervino nel 2000, famosa per il suo dna tutto Made in Florence.
Accanto si affiancano anche altre solide realtà che costituiscono un microcosmo di creativitàed eccellenza contemporanea toscana, con boutique in tutto il mondo.