L’Ambasciatore del gusto
La storia di Sirio Maccioni e di Le Cirque raccontata da Gianni Mercatali
Molti lo definiscono come il ristoratore che ha insegnato agli americani a ’mangiare’ ma Sirio Maccioni resterà alla storia per essere il primo che è riuscito a portare la vera cucina italiana Oltreoceano.
E per farlo ha dovuto aprire un ristorante francese, Le Cirque che è diventato in pochi anni il ritrovo del jet set internazionale e del Bel Paese a New York.
Ma il suo cuore è rimasto sempre in Italia, nella sua Montecatini, dove da giovane aveva frequentato la scuola alberghiera e da dove era partito il suo sogno.
Qui Sirio ha sempre passato le sue estati con la famiglia, spesso in compagnia delle celebrity che erano solite frequentare i suoi ristoranti. E qui ci ha lasciato pochi giorni fa.
Ho avuto la fortuna di incontrare Sirio un paio di volte invitato da Gianni Mercantali che ha seguito la comunicazione di Le Cirque in Italia ma che di Sirio era soprattutto un grande amico.
Gianni quando hai incontrato Sirio per la prima volta?
Era il 1981, mi trovavo a New York con amici. Mi ricordo che entrai a Le Cirque e provai una forte emozione, mi sembrò di entrare nella cattedrale di Chartres (massima espressione del gotico francese, ndr).
Mangiai in maniera sublime e notai la grande professionalità di Maccioni: più che un circo sembrava un’orchestra e Sirio con lo sguardo dirigeva tutte quelle persone come un vero direttore sul podio.
Verso mezzanotte si sedette al nostro tavolo e facemmo le ore piccole ad ascoltare il racconto di come aveva conquistato Manhattan.
Era uno dei periodi più belli di New York, quello del Club 54, di Andy Warhol e tutto il jet set passava da Le Cirque. “Ci sono pochi posti a New York in cui si può veramente sentire l’atmosfera della città come a Le Cirque” ha detto di lui Woody Allen. Negli anni ottanta il New York Magazine scriveva: volete sapere cosa succede a New York? Volete vedere il bello? Andate a Le Cirque.
Ti ricordi i piatti che ti colpirono?
Come dimenticare la lobster’s salade con le aragoste del Maine, il foie gras con le mele, gli spaghetti primavera e la sua creme brulèe.
Le Cirque era un ristornate francese…
Agli inizi degli anni ’70 la cucina italiana era quella di Little Italy… pizza, spaghetti e mandolino.
Sirio arrivò a New York e fu preso a lavorare come maître del The Colony, non solo per la sua esperienza ma anche per il suo portamento, era un mix tra John Wayne e Marcello Mastroianni, e il suo stile italiano sempre impeccabile (A Maccioni è stato dedicato anche un film: Un tavolo in paradiso ndr).
Pochi anni dopo, era il 1974, inaugurò Le Cirque che diventò in breve il miglior ristorante francese della Grande Mela.
Ma già a fine anni ’70 iniziò a inserire piatti della tradizione italiana e soprattutto cominciò ad importare i migliori prodotti del nostro Paese. Sirio non è stato solo il primo ambasciatore della cucina ma anche di tutti i produttori italiani di alta qualità a partire dai grandi vini.
Quando portò per la prima volta il tartufo bianco nel suo ristorante, il critico del New York Times scrisse di aver mangiato per la prima volta delle strane ‘patate che puzzavano’.
L’hai poi incontro più volte anche in Toscana
Sirio tornava tutte le estati nella sua Montecatini e dopo il nostro primo incontro i rapporti furono frequenti anche perché in quegli anni seguivo le relazioni esterne per Villa Banfi di proprietà della famiglia americana Mariani.
Diventammo amici e fui invitato più volte a cena a bordo piscina nella casa toscana con amici in comune come Mara Veneir e Renzo Arbore. Mi ricordo che un anno gli feci una sorpresa portandogli a cena Fernando Botero con la moglie Sophie che in quegli anni vivevano due mesi all’anno a New York ed erano grandi frequentatori di Le Cirque.
Presto le cene italiane divennero famose e molte celebrity americane rispondevano all’invito di Siro e Egidiana andando a trovarli nella loro Montecatini.
La moglie di Sirio è stata molto importante per il suo successo
Si dice che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna ma in questo caso Egidianapiù che dietro è stata sempre accanto a Sirio.
Per lui ha rinunciato alla sua carriera di cantante lirica e lo ha sempre aiutato durante la sua lunga e brillante carriera, prima lei e poi i tre figli.
Durante quelle incredibili estati era lei che organizzava la cucina. Indimenticabili gli aperitivi in giardino con il fritto di Egidiana, piatto preferito di Woody Allen, accompagnato da assaggi dei migliori prodotti toscani: una vera e propria sagra del gusto.
Nel 2014 per i 40 anni di Le Cirque, Gualtiero Marchesi e Fulvio Pierangelini cucinarono in suo onore un risotto. Quello stesso anno organizzai con Salvatore Madonna e Stefano Ricci una grande festa in suo onore all’Hotel Byron di Forte dei Marmi.
Nel 2003 fece eco la notizia del compleanno di Robert de Niro
Quell’anno De Niro chiamò Sirio perché voleva festeggiare i sui 60 anni a Le Cirque. Maccioni, per l’occasione, anticipò il suo rientro a New York ma la sera stessa, il 17 agosto, tornò in Italia con lo stesso De Niro con il suo aereo privato, perché aveva deciso di festeggiare il suo compleanno una seconda volta a casa Maccioni.
Sirio mi chiamò chiedendomi di invitare qualche amico a cena dato che non si aspettava minimamente questa sorpresa. Grazie all’amico Michele Torpedine invitammo Andrea Bocelli e qualche amico giornalista in incognito.
Indimenticabile l’emozione di De Niro quando Bocelli intonò My Way.