Lady Kitty Spencer, la nostra intervista esclusiva alla nuova Global Ambassador di Dolce&Gabbana
La nipote di Lady Diana racconta il suo legame con l'Italia e Firenze dove ha iniziato ad amare l'arte
Giovane, bellissima, piena di charme. Lady Kitty Spencer da alcuni mesi è la nuova Global Ambasssador di Dolce&Gabbana, con cui collabora già da tanti anni. Sangue britannico,
cresciuta a Cape Town, è nipote di Lady Diana e cugina dei Principi William e Harry. Tra le sue passioni, l’Italia occupa un posto speciale. E Firenze ancor di più, perché, poco più che ventenne, l’ha accolta a braccia aperte, offrendole un’esperienza da studente in storia dell’arte e lingua italiana che lei non ha mai dimenticato.
Come si sente nel suo nuovo ruolo per Dolce&Gabbana?
Sono al settimo cielo! Abbiamo un rapporto speciale da anni ed è meraviglioso rendere ufficiale il nostro legame. Quando l’ho detto ai miei, una delle mie sorelle ha commentato: "È come se fossi uscita con il marchio per tanto tempo e ora vi siete finalmente fidanzati!”. So di essere nelle mani migliori, visto che mi hanno sempre accolto come in una di famiglia, quindi questo nuovo ruolo sembra perfetto. Adoro Domenico e Stefano, ho molta ammirazione per la quintessenza del loro super brand italiano che hanno costruito da zero. Dolce&Gabbana è iconico, e italiano fino al midollo. È l'epitome della femminilità e dell'amore per il corpo femminile, indipendentemente dalle forme o dall'età. Essere la loro Global Brand Ambassador è un sogno che non avrei mai immaginato.
Quali sono gli aspetti più interessanti di questo ruolo e le sfide che ti aspettano nei prossimi mesi?
Dolce&Gabbana ha messo la mia vita su un percorso pieno di bellezza e avventura al di là dei miei sogni più audaci. Immagino che questo nuovo ruolo sarà ancora più interessante! Ho avuto momenti fondamentali nella mia carriera con loro, a partire dalla mia prima sfilata a Milano (febbraio 2017) e dallo shooting per la loro campagna a Venezia (settembre 2017), fino all'apertura della sfilata Alta Moda nel 2018 al Lago di Como. Tutto questo ci ha portato a questo punto. L’aspetto più interessante sarà viaggiare con loro ovunque stiano diffondendo la loro magia e la loro gioia. Spero di poter fare il mio meglio, che si tratti di servizi fotografici, eventi per i clienti o spettacoli. Amo ogni minuto di questo lavoro, mi sento davvero molto fortunata. Ma più di tutto, spero di renderli orgogliosi nell’impegno che ho assunto di rappresentare il marchio con tutto il mio cuore.
Che ruolo dovrebbe avere la moda italiana nel mondo di oggi?
C'è una ragione per cui la gente dice: "Gli italiani lo fanno meglio!". La moda italiana ha una capacità unica di combinare tutti gli elementi seri della moda come la qualità, il patrimonio e l'artigianato, con un senso spensierato di gioia e giocosità. Abbiamo bisogno di questo atteggiamento sexy, celebrativo e amante del divertimento, più che mai in questi giorni.
Lei ama molto l'Italia, non è vero?
Stare in Italia e intorno alla cultura italiana mi ha sicuramente insegnato ad apprezzare la bellezza della vita. Penso che gli italiani apprezzino le cose giuste e le celebrino: famiglia, amore, storia, arte, musica, creatività. Amo il fatto che nulla è a metà nella cultura italiana; tutto è fatto con grande intensità, vivacità e autenticità.
E Firenze, cos’è per lei questa città?
Firenze ha un posto speciale nel mio cuore dove spero sempre di avere una base. So che prima o poi la chiamerò di nuovo casa. Non c'è nessun altro posto dove mi sento più in pace. Quando mi sono trasferita a Firenze dal Sudafrica, avevo 21 anni. Era la prima volta che ero completamente indipendente e vivevo lontano da casa e da tutti i miei fratelli. È stata una sensazione così esaltante trasferirmi in un nuovo paese e vivere da sola nel mio appartamento. Non avevo telefono o social media e tutto era semplice nel miglior modo possibile. Nessuna distrazione. Stavo imparando ogni giorno, assorbendo conoscenze su argomenti che mi appassionano e in un ambiente che enfatizzava questa passione. Credo che l'istruzione e l'indipendenza siano entrambi inestimabili, specialmente per le donne, e sapevo quanto fossi fortunata a sperimentare entrambi.
Durante il suo soggiorno a Firenze, quali luoghi hanno stimolato la sua passione per l'arte e la cultura italiana?
Un luogo che ha significato molto per me è stato San Miniato al Monte. Trovo che sia un luogo spiritualmente commovente e magnifico. Ogni volta che porto un amico con me a Firenze o se gli do delle idee per il loro viaggio, la prima della mia lista è sempre la passeggiata fino a questa basilica - si trova in cima a una collina che è uno dei punti più alti della città e ti dà una vista impareggiabile del cuore di Firenze. Penso di aver scattato la stessa foto un centinaio di volte lassù; è impossibile non essere spazzati via ad ogni singola visita. Oltre alla storia e agli interni favolosi, c'è una sensazione molto calma e serena lassù. Adoravo scendere nella cripta nel tardo pomeriggio per ascoltare il canto gregoriano dei monaci, che è incredibilmente emozionante. I monaci Olivetani gestiscono la chiesa dal 1373 e sono famosi per il miele che producono nel negozio accanto, quindi è un bel posto per trovare regali da portare a casa.
In quale quartiere viveva?
Ho sempre vissuto in Oltrarno, vicino al fiume, nel quartiere di San Niccolò. Mi piaceva la sua atmosfera rilassata e locale, non è una zona molto turistica anche se si trova nel cuore della città. Vivevo a due passi dal Giardino delle Rose, che era diventato il mio posto preferito per leggere e studiare. Un paradiso di pace tra sculture e rose multicolori.
Ha mai fatto suo un piatto fiorentino?
Ho imparato a fare il gelato e i ravioli da zero! Adoro il cibo tradizionale toscano, è senza fronzoli e confortevole, ma di qualità incredibile. La panzanella è la mia preferita, così come i Coccoli con prosciutto e stracchino. Quando vivevo a Firenze, amavo andare alla Trattoria Sostanza per il 'Pollo al Burro' o all'Osteria Santo Spirito per sedermi in piazza e mangiare gli gnocchi al tartufo.
Qual è l'esperienza indimenticabile legata alle amicizie con i compagni di studi strette in quegli anni?
Il bello dei miei anni da studente a Firenze era la semplicità! Non avevamo altre distrazioni o responsabilità, quindi come compagni di classe abbiamo legato fin da subito intorno a questa esperienza che ci apriva gli occhi e che stavamo facendo insieme. Condividevamo insieme la passione per l'arte, per la storia dell'arte e per Firenze. Eravamo affamati di scoperte, volevamo conoscere e imparare. Nei weekend, andavamo alla stazione di Santa Maria Novella o alla fermata dell'autobus e saltavamo sul primo autobus o treno che ci capitava a tiro, indipendentemente da dove fosse diretto. Eravamo aperti all'avventura. Così facendo siamo riusciti a vedere anche città più piccole come Fiesole, San Gimignano o le Cinque Terre. Ma in quel periodo sono stata anche per la prima volta a Siena, Lucca, Venezia, Roma e Milano. Nel corso degli anni, ho avuto la fortuna di tornare a Firenze per esperienze incredibilmente glamour, come ascoltare Andrea Bocelli che si esibiva a Palazzo Vecchio e, naturalmente, la sfilata Alta Moda di Dolce&Gabbana l'anno scorso. Due delle esperienze più indimenticabili della mia vita.