Michelangelo comes back to life thanks to artificial intelligence
More than 500 years after his birth the Florentine Genius comes back to life thanks to artificial intelligence
Una esclusiva conversazione con Michelangelo: non è un sogno ma un progetto reale di realtà aumentata che consente di abbattere i confini spazio temporali. La Firenze cinquecentesca, quella in cui l'Opera di Santa Maria del Fiore commissionò all'artista il David e il San Matteo, è qui oggi proprio attraverso le parole di Michelangelo stesso che risponderà alle vostre domande.
Non è una fake news, ma un progetto dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze con Querlo, Customized Artificial IntelligenceSolutions con base a New York, che hanno realizzato, per la prima volta, un Michelangelo virtuale utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale.
MICHELANGELO AI è uno strumento educativo alla portata di tutti per conoscere l’arte, la vita e il pensiero del più grande artista del Rinascimento. Chiunque potràporgli delle domande, la lingua utilizzata è l’inglese, andando sui siti: https://duomo.firenze.it/it/home e cliccando sul tasto MICHELANGELO AI o su https://www.querlo.com/michelangelo.
Allo stesso momento MICHELANGELO AI imparerà dalle conversazioni
implementando costantemente il suo bagaglio di conoscenze. I contenuti di MICHELANGELO AI sono stati curati da uno staff di storici dell’arte dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze guidati da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.
Il progetto trova le sue radici negli oltre 700 anni di storia dell’Opera di Santa Maria del Fiore- che commissionò grandi opere all'artista e che conserva nel suo Museo a Firenze una delle tre Pietà realizzate da Michelangelo, la Pietà Bandini o Pietà dell’Opera del Duomo.
MICHELANGELO AI ha infatti anche lo scopo di far conoscere i monumenti dell’Opera di Santa Maria del Fiore (Cattedrale di Firenze, Cupola del Brunelleschi, Campanile di Giotto,
Cripta di Santa Reparata e Battistero) e coinvolgere le persone nelle iniziative di restauro, tra cui, in futuro, quello dei mosaici del XIII secolo della Cupola del Battistero. Il Michelangelo creato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e Querlo è un Michelangelo fiorentino: dal cielo guarda alla sua vita e insiste sull’importanza che hanno avuto per lui le prime esperienze di arte, di pensiero, di spiritualità, tutte risalenti agli anni formativi a Firenze. Cita Donatello, l’artista del passato che egli più ammirava, Ghiberti e Luca della Robbia e ricorda che le sue prime commissioni pubbliche importanti furono per
il Duomo, dove anche questi altri avevano lavorato.
“Le restrizioni globali hanno avuto un impatto devastante, impedendo alle
persone di poter visitare città preziose come la Firenze di Michelangelo - afferma Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo - Riportare in vita Michelangelo riduce questo divario, permettendo a visitatori virtuali di avvicinare uno dei grandi spiriti della nostra civiltà, di dialogare di arte e di vita con lui, di scoprire attraverso lui un equilibrio diverso, al contempo antico e, per i nostri contemporanei, nuovo”.