Florentine art comes to Milan
From 2 December to 15 January 2023, works by Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi and Tino Di Camaino on show at Palazzo Marino
Grazie alla sinergia tra le città di Milano e Firenze, dal 2 dicembre Palazzo Marino si apre ai milanesi durante le festività natalizie con una mostra speciale: fino al 15 gennaio 2023, quattro capolavori dell'arte fiorentina e toscana, tutti realizzati tra il Tre e il Quattrocento, sono allestiti nella magnifica Sala Alessi di Palazzo Marino immersi in un gioco di luci e tessuti, e potranno essere ammirati gratuitamente da milanesi e turisti.
La mostra, dal titolo La carità e la bellezza, vede la Madonna col Bambino dipinta da Sandro Botticelli e oggi conservata nel Museo Stibbert; L'adorazione dei Magi di Beato Angelico, prezioso tabernacolo appartenente al Museo di San Marco; la Madonna col bambino di Palazzo Medici Riccardi, realizzata da Filippo Lippi; Carità, scultura del senese Tino di Camaino, proveniente dal Museo Bardini.
"Per la quattordicesima edizione della mostra di Natale a Palazzo Marino, Milano propone ai cittadini e ai turisti un progetto nuovo e affascinante realizzato in collaborazione con diversi musei di Firenze, città con la quale abbiamo avviato un'intensa collaborazione artistica e culturale – dichiara l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Oltre all'esposizione in Sala Alessi, che quest'anno vede ben quattro capolavori, abbiamo voluto portare l'arte in tutte le zone della città, creando un percorso artistico legato al tema della mostra nei municipi milanesi. Un bellissimo risultato, raggiunto grazie alla stretta collaborazione con i municipi stessi e con le nostre biblioteche rionali, che dal 13 dicembre apriranno le porte per offrire una nuova esperienza culturale".
La carità e la bellezza, promossa dal Comune di Milano in collaborazione con il Comune di Firenze e con la Città metropolitana di Firenze, è un progetto ideato da Palazzo Reale in collaborazione con Gallerie d'Italia, l'Area Biblioteche del Comune di Milano e i municipi.
Carità è la splendida scultura realizzata da Tino di Camaino, rimasta per circa due secoli all'ingresso del Battistero del Duomo di Firenze, monumento-simbolo dell'identità fiorentina, e successivamente ospitata presso il Museo dell'Opera del Duomo. Lo stile dello scultore, allievo di Giovanni Pisano, predilige forme semplici, solide, impostate su volumi geometrici, ed è del tutto paragonabile a quello utilizzato, nello stesso periodo, da Giotto. La figura allegorica della Carità è una donna che si occupa di due bambini, allattandoli al seno.
Il raffinato tabernacolo di Beato Angelico, gioiello del Museo di San Marco di Firenze, è stato realizzato intorno al 1430 ed è il frutto di una combinazione di tecniche tra pittura, miniatura, oreficeria e intaglio. Oltre a offrire un tema squisitamente natalizio come l'Adorazione dei Magi, il tabernacolo offre un saggio della sensibilità di Beato Angelico verso i colori, che scintillano preziosi sull'oro del fondo. L'opera arriverà in Sala Alessi il 20 dicembre, poiché attualmente in prestito alla mostra a San Giovanni Valdarno "Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura".
La Madonna col bambino di Filippo Lippi, proveniente da Palazzo Medici Riccardi, è una delle ultime e più compiute opere su tavola del pittore, che la realizzò negli anni Sessanta del Quattrocento, appena prima di trasferirsi a Spoleto per affrescare l'abside del Duomo. Firenze in questo periodo sta entrando in una delle fasi più straordinarie della sua storia politica, sociale e artistica: è la Firenze dell'umanesimo, che trova in Filippo Lippi uno dei primi e più sensibili interpreti. Inquadrato in una nicchia architettonica impostata sulle regole dettate da Leon Battista Alberti, il dipinto si trovava fino all'inizio del XX secolo presso la villa di Castelpulci, sede dell'Ospedale psichiatrico di Firenze.
Quarta opera in mostra, la Madonna col Bambino dipinta intorno all'anno 1500 da Sandro Botticelli e oggi conservata nel Museo Stibbert. Dopo aver raggiunto l'apice della fama e della carriera al tempo di Lorenzo il Magnifico, negli anni che seguono la morte del suo mecenate (1492) Botticelli è fortemente impressionato dalle predicazioni apocalittiche di Gerolamo Savonarola. Un'inquietudine che si riflette sulla sua produzione artistica di quest'ultimo scorcio di vita, che lascia intatto il suo straordinario talento pittorico ma condiziona la sua intensa resa poetica.
Ingresso libero
Orari di apertura al pubblico
Tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 20:00 (ultimo ingresso alle ore 19:30)
Chiusure anticipate – aperture posticipate
7 dicembre chiusura ore 12:00 (ultimo ingresso alle ore 11:30)
24 e 31 dicembre 2021 chiusura ore 18:00