Daniele Cavalli e la sua Firenze contemporanea
Uno dei cinque figli di Roberto Cavalli ci porta per mano nel centro storico di Firenze tra vecchio e nuovo mondo
Daniele Cavalli, uno dei cinque figli dello stilista Roberto Cavalli, è un trentenne appassionato di arte, cibo, musica e fotografia che ha creato nel cuore dell’Oltrarno l’Atelier de’ Nerli che è insieme un ristorante, una galleria d’arte e un atelier, ha da poco fondato anche uno studio di registrazione e produzione (Heavy Soul Darling) tra le colline fiorentine ed è anche l’ideatore di una galleria virtuale, Duskmann, dove – ci dice: “posso esprime il mio lato creativo con un approccio più internazionale in un contenitore di contemporaneità fiorentina”.
Atelier dei Nerli e Duskmann, parlaci dei tuoi progetti, come sono nati e come si stanno evolvendo.
Sono due progetti molto diversi da loro, entrambi frutto del mio eclettismo e della mia passione per l’arte e l’artigianato, ma sono anche espressione delle mie due anime completamente opposte: una è ricerca di contemporaneità in cui provo a dare un nuovo senso di tradizione, l’altra è una ricerca di tradizione in cui provo a dare un senso di contemporaneità. È un gioco di parole che nasconde una verità: sono sempre stato abituato a creare con gli occhi rivolti al mondo, ed è sempre stata una mia prerogativa immaginare senza limiti di spazio-tempo. Duskmann è tutto questo, all’ennesima potenza. Quando però mi sono ritrovato a disegnare l’Atelier da una tela completamente bianca, ho compreso che la contemporaneità per Firenze non è l’avanguardia del design di cui probabilmente oggi Milano è protagonista, ma ha un mondo a sé stante: la vera avanguardia in città è fatta dalle nostre maestranze che quotidianamente realizzano i manufatti più belli al mondo rispettando la tradizione. Questa è la vera contemporaneità fiorentina.
Uno dei principali motivi per il quale ho sentito l’esigenza di creare l’Atelier de’ Nerli, oltre all’immensa stima per l’arte culinaria dello Chef Gianluca Camilotto, è stata la necessità di creare un salotto di qualità e di scambio culturale, un’atmosfera di cui ho sempre sentito mancanza in città e che credo che possa diventare con il tempo sempre più un riferimento per persone di buon gusto che hanno qualcosa d’interessante da raccontare.
Dov’è che la scena più giovane e contemporanea di Firenze prende vita?
Ho osservato con piacere la nascita di un progetto straordinario come quello che si sta evolvendo alla Manifattura Tabacchi, mi auguro vivamente che possa divenire sempre più un prezioso riferimento per contenuti di qualità e interessante aggregazione.
Sei anche un appassionato di musica…
Nell’ultimo anno oltre ad aver creato l’Atelier de’ Nerli, ho anche realizzato insieme a Francesco Frilli, un grande professionista del settore, l’Heavy Soul Darling: uno studio di registrazione e produzione musicale di altissimo livello tra le colline fiorentine. Questa realtà mi sta permettendo di venire a contatto con musicisti locali di grande talento di cui prima non ero a conoscenza, ma che sono sicuro avranno molto da dire nel futuro. La musica prima di tutto ha bisogno di condivisione, ed è quindi troppo importante che in città si organizzino sempre più concerti e luoghi di musica, un’artista non ha evoluzione senza il suo palcoscenico.
Quali sono i migliori locali di musica dal vivo?
Tra tutti probabilmente il NOF in Borgo San Frediano che ha sempre dimostrato una grande dedizione alla ricerca, ma vi posso svelare che nel prossimo futuro un grande protagonista in città come Leandro Bisenzi, visionario nel passato con il suo Tenax e con il Circo Nero, ci porterà novità nel panorama con un nuovo locale in cui sono sicuro ci regalerà atmosfere particolarmente ammalianti, a partire dal nome, OSA.
Cinque indirizzi da non farsi sfuggire per chi ha voglia di moda, stile e design, spiegando anche perché li hai scelti…
Come ti dicevo prima, per me il vero stile ed il design a Firenze è rappresentato da quelle maestranze artigiane che ci contraddistinguono nel mondo. È molto interessante inoltre vedere come Firenze nel tempo abbia sviluppato tutte le arti e non abbia avuto una singola specializzazione diversamente da altre città. San Frediano è decisamente il luogo dove andare a scoprirle, passeggiando per via Santo Spirito fino a Borgo San Frediano possiamo trovare realtà uniche nel suo genere come Castorina, L’Ippogrifo, lo Studio Puck, il Paralume, la Galleria Romanelli, l’Antico Setificio Fiorentino, Casa Wolf, la Moleria Locchi. Luoghi di magia e unici nel suo genere.
Quale parte di Firenze o quale aspetto di Firenze, secondo te incarna adesso la contemporaneità?
Ho molta ammirazione per il lavoro che il direttore Arturo Galansino sta portando avanti alla Fondazione Palazzo Strozzi, è un uomo di grande conoscenza ma soprattutto un curatore che ha coraggio e sa osare. E’ questo di cui Firenze ha bisogno.