Il mondo più piccolo di Firenze
Un viaggio nel tempo lungo un quartiere fatto di storia e unicità. Siamo a San Niccolò
Spettacolari giardini, colli in fiore, viste panoramiche e tramonti sull’Arno. Il quartiere di San Niccolò, è una delle zone migliori dove poter staccare dalla quotidianità e ammirare Firenze da una visuale unica.
Una combinazione di imponenti palazzi medievali e rinascimentali, semplici case minute, negozi di alimentari, piccole boutique, gallerie d’arte, atelier di artigiani, ristoranti e bar alla moda. In luogo magico e cangiante, dove una tranquilla atmosfera di paese cede il posto a una vivace vita notturna.
Iniziamo la nostra passeggiata dal Ponte Vecchio, andando verso via Guicciardini e troviamo la deliziosa piazza Santa Felicita, animata da locali all’aperto e enoteche che riflettono tutto il gusto della Firenze più vera. Da piazza dei Rossi, si prosegue per Costa San Giorgio, che delimita il tratto di mura fra i suggestivi della città, per poi raggiungere, discendendo la ripida Rampa delle Coste, piazza di Santa Maria Soprarno: la sensazione è quella di trovarsi in un paese senza tempo, scandito da una routine semplice e sacra, quasi intoccabile.
Proseguendo per il tratto antico di via de’ Bardi, si ripercorrono i passi di Beatrice, la donna idealizzata da Dante, andata sposa a Simone de’ Bardi. Sul lato di sinistra della via, al numero 36, ammiriamo il palazzo Capponi delle Rovinate, così denominato per gli antichi smottamenti della collina. Assolutamente da non perdere la casa di Galileo Galilei: la trovate lungo la strada di Costa San Giorgio, sulla facciata posteriore dell’abitazione è conservata una meridiana che il celebre astronomo costruì con le sue mani. Oltrepassando l’antica porta San Giorgio si sale a ammirare Firenze dagli spalti del Forte Belvedere, costruito da Bernardo Buontalenti alla fine del Cinquecento per Ferdinando I de’ Medici.
Dirigiamoci adesso verso la campagna, per la stretta e suggestiva via San Leonardo, che offre una delle più belle passeggiate fuori porta, fra la città “murata” e le amene colline circostanti, dove incontriamo la sede fiorentina della John Hopkins University, la chiesa di San Matteo in Arcetri, lo studio del pittore Ottone Rosai e la dimora fiorentina di Pëtr Il’ic Cajkovskij.
Di ritorno, stop al Museo Bardini in piazza de’ Mozzi, sull’estremità occidentale di via San Niccolò.
Il Museo prende il nome dal suo ideatore Stefano Bardini, il più autorevole antiquario italiano, che dopo anni di intensa attività commerciale, decise di trasformare la propria collezione in museo e di donarla al Comune di Firenze. Oggi il Museo raccoglie oltre 2000 pezzi tra sculture, dipinti e oggetti di arti applicate dall’arte antica al XVIII secolo, con maggiori presenze di opere del Medioevo e del Rinascimento.
Tra i giardini segreti di una Firenze affascinante e fuori dal coro, c’è senza dubbio il Giardino Bardini. Immergetevi nella sua silenziosa bellezza per scoprire la scalinata barocca, alla cui sommità si trova una terrazza con una loggia belvedere: qui la vista non ha bisogno di presentazioni. E ancora fontane decorate, grotte, statue e innumerevoli specie di fiori, tra rose, iris, ortensie con un piccolo teatro verde, ricavato in una concavità naturale del terreno.
Proseguendo per via San Niccolò dalla pura, geometrica eleganza, raggiungiamo la chiesa di San Niccolò in Oltrarno. Nella sagrestia, un’edicola quattrocentesca attribuita a Michellozzo.
Uscendo dalla chiesa, raggiungiamo sulla destra l’arnolfiana Porta di San Miniato, cuore del rione di San Niccolò. Il portale, abbattuto dall’alluvione del 1966, è stato restaurato e ricollocato nella sua sede. Questo angolo, reso celebre da artisti e letterati, è punto di ritrovo intoccabile, per fiorentini e non.
Porta San Niccolò, costruita nel 1324, è situata più avanti: è l’unica delle porte fiorentine ad avere l’altezza originale. Siamo al cospetto della casa-museo Rodolfo Siviero, un tempo residenza di un appassionato collezionista sopranominato il “James Bond dell’arte”. Ma il quartiere rispecchia anche una Firenze in bilico tra romanticismo e itinerari slow: come quelli verso piazzale Michelangelo.
Un percorso fuori porta che vi consigliamo è quello che parte da piazza Giuseppe Poggi e sale verso il piazzale lungo quelle rampe, disegnate dallo stesso architetto che trasformò interamente la collina fra il 1867 ed il 1876, al tempo in cui Firenze fu capitale d’Italia. Fra vasche, fontane e momenti di sosta nel verde di alberi secolari, il panorama su Firenze varia e si dispiega in tutta la sua magnificenza.
Al centro del Piazzale, meta d’obbligo di ogni turista, la copia del David di Michelangelo domina la città e le colline circostanti. E adesso un po’ d’indirizzi must nel cuore di questo magico quartiere. Iniziamo con l’artigianato di Stefano Bemer, marchio simbolo dell’alta calzatureria mondiale, nel suo nuovo regno del lusso su misura, dentro un antica chiesa del 1439 in via San Niccolò.
Sempre in via San Niccolò, nell’antico palazzo Nasi-Quaratesi, prende vita l’opera orafa di Alessandro Dari. Museo Bottega dal 2001, il Palazzo ospita più di 900 creazioni dell’artista. Ironico e dissidente, i suoi cartelli stradali reincarnano il trasformismo di una città che indossa il suo costume più contemporaneo. Stiamo parlando dell’artista francese Clet Abraham, che affonda le sue radici proprio in San Niccolò, lo troverete nel suo studio in via dell’Olmo al numero 8.
Apriamo il nostro capitolo food con uno tra i più indiscussi punti di riferimento in città, su Lungarno Benvenuto Cellini il microcosmo di eccellenza di Borgo Santo Pietro in the City. Come un ventaglio di esperienze, questa oasi del gusto si compone da La Bottega del Buon Caffè (ristorante 1 stella Michelin), Il Louge wine bar e L’Enoteca wine shop.
Comun denominatore il tradizionale stile fiorentino con un’eleganza rilassata e urban chic.
Ancora alta ristorazione. Siamo al San Niccolò 39 (sull’omonima via). Chiamato anche SO39, questo ristorante è la nuova destinazione chic per gli amanti della del buon cibo. Un locale elegante e confortevole con originali opere d’arte contemporanea e due spazi esterni. Pesce fresco in tutte le sue declinazioni ma anche Tagines, piatti di carne e proposte vegetariane.
Non molto distante dai piedi della scalinata che conduce al Giardino delle Rose, a Piazzale Michelangelo e a San Minato, l’Enoteca Fuori Porta: protagonista la tradizione, dal buon vino ai classicissimi crostoni. Per gli amanti degli hamburger rigorosamente Tuscan Style sul Lungarno Torrigiani c’è Lungarno 23.
Scendendo da Costa San Giorgio vi troverete in piazza dei Rossi, a Le volpi e l’uva, da oltre vent’anni ottima scelta per un ricco aperitivo (o la pausa pranzo, sono aperti dalla mattina). Massima qualità ma prezzi contenuti la filosofia del locale, sempre affollatissimo. Oltre quaranta la selezione dei vini al bicchiere, provenienti da piccole realtà produttrici soprattutto italiane, francesi e spagnole.
L’incantevole posizione, accanto a Piazzale Michelangelo, e lo stile chabby chic, contribuiscono a rendere il ristorante La Beppa Fioraia un altro punto di riferimento per chi decide di lasciarsi andare ai piaceri della cucina toscana: qui vi sentirete come a casa.
Voltiamo pagina ma non troppo, San Niccolò è anche meta indiscussa per happy hour a regola d’arte. Dove? Il Rifrullo in via San Niccolò e Zoe e Negroni in via dei Renai. Non vi resta che partire.