Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi
Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, fino al 5 marzo 2017
Un bianco algido, perfetto in quella gonna che si muove come un’onda di seta e chiffon. Un bianco pulito, nitidamente capace di superare indenne i decenni. Un bianco raffinato, sospeso sulle spalle, sui fianchi, segnato dalle grazie di un disegno in nero. E una macchina fotografica. Ingombrante forse, con quel suo flash da montare e tener d’occhio per non vederlo esplodere all’improvviso.
Una fotografia che è già un manifesto d’intenti, una teoria che prende forma e si definisce, un modo di fare moda e raccontarla che si fissa nella memoria e si posa lieve nei ritmi sottili della bellezza che a Firenze si ramifica e si diffonde, permane sotterranea e affiora inattesa quando più ce n’è bisogno. Una promessa di futuro e di luce in dimensioni inattese ma tenaci.
Perché la mostra “Fashion in Florence through the lens of Archivio Foto Locchi”, primo evento della 91esima edizione di Pitti Immagine, è proprio questo: 100 scatti rarissimi che narrano la storia della moda a Firenze, dagli anni Trenta ai Settanta del Novecento, attraverso l’obbiettivo dei fotografi della “bottega” Foto Locchi.
Una storia che nelle sue pieghe in bianco e nero ha ancora molte cose da raccontare, a cominciare dalle mani degli artigiani che a Firenze sono sempre state conosciute come “d’oro”, per arrivare alle fresche mise semplicemente impeccabili dei Duchi di Windsor lungo le luminose vie di Firenze in un giorno di sole.
E il racconto si dipana negli spazi raccolti dell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, grazie al fecondo incontro tra il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike D. Schmidt e Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, Erika Ghilardi dell’Archivio storico Foto Locchi e il Gruppo Editoriale.
La prima mostra monografica realizzata attingendo al patrimonio dell’Archivio Foto Locchi, ricchissimo di immagini catalogate e conservate in modo unico, mette a fuoco quella Firenze misconosciuta e dunque per tanti versi inedita, fucina di uno stile che si stava sviluppando attorno a un primigenio “sistema moda”, fatto di artigiani dai saperi antichi e sartine dai neri occhi acuti, personaggi dai nomi oggi mitici - Salvatore Ferragamo, Emilio Pucci, Gucci, per menzionarne soltanto alcuni - e dalle maison ancora in fieri ma già salde nei cuori degli innamorati del bello, e poi Elsa Schiaparelli, Emilio Schubert, Roberto Capucci… per non parlare delle dive come l’eternamente giovane Audrey Hepburn, l’italiana di adozione Paulette Goddard e la divina per eccellenza, Maria Callas.
Senza mai dimenticare il sottile e fermo artefice del “Fashion in Florence”, l’uomo dalle conoscenze strategiche e dall’ineffabile savoir-faire, il gentiluomo della Sala Bianca: Giovan Battista Giorgini, le cui intuizioni seppero costruire un mondo scintillante d’eleganza e un “sistema” che ancora oggi mantiene il suo valore.
All’attenta cura della Mostra hanno lavorato Erika Ghilardi e Matteo Parigi Bini del Gruppo Editoriale, per la prima, discendente dei fondatori dello Studio Locchi, l’evento nell’Andito degli Angiolini è “motivo di grande orgoglio e sincera emozione per la mia famiglia.
La sezione relativa alla moda è uno tra i temi più presenti e importanti nell’Archivio, un patrimonio culturale e visivo comprendente oltre cinque milioni di immagini in grado di raccontare la storia di Firenze dell’ultimo secolo.”
Per completare la mostra è stato preparato un catalogo dalle firme ben calibrate, a cominciare dalla doppia presentazione di Eike Schmidt e Andrea Cavicchi, per proseguire con i testi di Stefania Ricci, direttore del Museo Salvatore Ferragamo, di Caterina Chiarelli, Direttrice della Galleria del Costume di Palazzo Pitti e dei Depositi degli Arazzi della Collezione Medicea, e di Eva Desiderio, caporedattore Moda e Società di Quotidiano Nazionale, conoscitrice raffinata dell’universo dello stile che anima Firenze.
La mostra, aperta fino al 5 marzo, si articola in tre sezioni: “le botteghe artigiane”, “la moda a Firenze” e “i personaggi della moda”, occasione particolare per riscoprire (con la moda) angoli inaspettati della città e guardare quei bambini che, con aria stupita, sfilavano compiti indossando gli abitini disegnati per loro, nel 1954…